Radiogiornale

Premessa: la recensione comparata è sempre un colpo basso. Però stavolta è quasi inevitabile. Dunque la Gialappa's Band e il duo Pio e Amedeo commentano a modo loro le partite degli Europei di Calcio. I primi su Radio2 (e su Rai 4). I secondi su Rtl 102.5. Spesso sono in sovrapposizione, gli uni di qui, gli altri di là ed è quasi giocoforza ascoltarli, decifrarli e seguirli durante le loro maratone di battute, allusioni, frecciate, sberleffi. Hanno una finalità quasi identica: raccontare scherzosamente la partita di calcio. Ma i risultati sono molto diversi. La cifra della Gialappa's è ormai stranota. Sono più di venti anni che la seguono, talvolta con risultati strepitosi, talaltra con esiti meno memorabili. Però hanno due pregi: sono trasversali, ossia possono piacere a qualsiasi pubblico, giovani, meno giovani, donne, uomini. E il loro è un copione ormai consolidato e forse hanno come limite proprio l'inevitabile prevedibilità. Gli altri, ossia Pio D'Antini e Amedeo Grieco, sono meno conosciuti dal grande pubblico, si sono allenati a TeleFoggia e poi a RadioNorba e da un paio d'anni girano nell'orbita di Rtl 102.5. Hanno una verve riconoscibilissima, che è diventata un marchio di fabbrica grazie ai loro veraci toni dialettali.

Ma durante questi Europei mostrano i limiti di chi è abituato a parlare a un pubblico specifico e non a un pubblico generalista come imporrebbe una radiocronaca della nazionale su di un network nazionale. E poi quanta volgarità. Va bene che il calcio dispensa dal galateo, ma a tutto c'è un limite perché la risata vera non nasce mai dalla volgarità pura.

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