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La digital radio diventa sempre più concreta anche in Italia. Un emendamento alla Legge di Stabilità 2018 prevede infatti che dal gennaio 2020 tutte le radio in vendita dovranno essere dotate di un chip per la trasmissione digitale. Inoltre, dal primo giugno 2019 i negozi di elettronica e i portali online non potranno più acquistare ricevitori radio che non siano dotati del doppio sistema. L'obiettivo è consentire di smaltire tutti i vecchi apparecchi prima del 2020. Parallelamente, anche i produttori di auto dovranno a rigor di logica adeguarsi e dotare di radio in Dab+ anche i loro modelli. Ma che cosa cambierà? La digital radio è un passo avanti rispetto all'FM. Garantisce migliore ricezione e più interazione tra il media e l'ascoltatore. In più elimina le interferenze. Il segnale, se c'è, viene captato perfettamente con un audio di qualità simile a quella del cd (tutto dipende ovviamente dalla compressione decisa da ciascuna emittente). Però, come capita con il digitale terrestre, se il segnale è troppo debole, la ricezione non è possibile. Nel complesso, è «l'upgrade» della modulazione di frequenza e, oltretutto, consentirà di individuare le singole emittenti soltanto grazie al nome, senza ulteriori ricerche. Però, anche se tante radio (da quelle Rai a Rtl 102.

5 a Deejay a Radio24) trasmettono in digitale, finora il cammino della «digital radio» è stato lento, come sempre accade quando si tratta di rivoluzioni così significative. Intanto c'è già una conferma: la radio era data per spacciata con l'avvento del web e invece, guarda un po', mostra segni di clamorosa vitalità.

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