Impossibile classificare Ghemon perché è un artista libero. E lo è a proprie spese, quindi non segue le mode ma soltanto la propria ispirazione. Nato rapper, oggi che i rapper occupano la scena lui è più a proprio agio con soul e r&b come dimostra il nuovo disco Scritto nelle stelle. Un percorso che già lo straniante brano sanremese Rose viola aveva lasciato intuire: «Credo di aver ormai superato quella fase e di essere un artista nuovo». Ed è bello che dica Giovanni Luca Picariello, classe 1982 di Avellino, uno che ha debuttato con i graffiti circa 25 anni fa.
In quale fase è adesso?
«Quella di un uomo che ha superato certe tempeste e che ora si sente adulto».
Forse il rap non è una roba per adulti.
«Perché no? Ci sono grandi rapper americani che fanno grande rap anche se non ragazzini».
«Scritto nelle stelle» avrebbe dovuto uscire a marzo invece è stato rinviato di molte settimane.
«Beh il motivo è semplice: la gente aveva ben altri problemi e non aveva tanto senso chiedere attenzione. Però poi i fan mi hanno sollecitato a pubblicarlo e allora è uscito».
È andato al secondo posto in classifica e Ghemon è stato uno dei primi a «collaudare» gli instore virtuali.
«Siamo in una fase di grandi cambiamenti ed è stato bello comunque provare a sperimentare qualcosa di nuovo».
Ma Ghemon quale musica ascolta?
«A me piace soprattutto la black music. Da Miles Davis ai nuovi trapper. Quello è il mio orizzonte musicale»
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