"Recito in una fiction con mia figlia. E ho accettato anche scene audaci"

L'attrice da giovedì su Rai1 con le sei puntate di "Vivi e lascia vivere"

"Recito in una fiction con mia figlia. E ho accettato anche scene audaci"

Caduta e risalita. Fine imprevista e nuovo inizio. Ancora una fortunata coincidenza, quella che porta sugli schermi di Raiuno (dal 23 per sei giovedì) un'altra storia di ripartenza; e proprio nei giorni in cui la speranza generale è quella di ripartire davvero. Vivi e lascia vivere, prodotto da BiBi Film per Raifiction e con la regia di Pappi Corsicato, è infatti la storia di Laura (il suo volto è quello di Elena Sofia Ricci) che un giorno annuncia ai tre figli l'improvvisa morte del padre, avvenuta in un paese lontano. Travolta dalla crisi, ma trainata dall'energica donna che, perso anche il lavoro, s'inventa dal nulla una piccola impresa di street food, coinvolgendovi altre donne sole - l'intera famiglia troverà così un'insperata occasione di possibile rinascita.

Davanti al dramma Laura non si dà per vinta: impara a reagire. Una donna che sembra quasi pensata apposta per questi tempi di prova e di sfida.

«In effetti è un personaggio diverso; non la solita madre coraggio che nella realtà non esiste, ma una creatura pragmatica, sfrontata, ruvida. Travolta da uno tsunami che le porta via marito e lavoro, si trova ad un bivio: crollare oppure rinascere. Allora si rimbocca le maniche, tira fuori tutta la grinta che ha e ne ha - per reinventare sé stessa e la propria vita. Già: più o meno quel che presto dovremo fare tutti noi».

Anche una storia di amicizia femminile: nel cast anche Iaia Forte, Silvia Mazzieri, Bianca Nappi, Teresa Saponangelo.

«Al contrario di quanto comunemente si dice credo che fra noi donne si sia più solidali di quanto lo siano gli uomini fra di loro. Io poi non mi ritengo competitiva. Troppo pigra, per esserlo. Avrò almeno dieci o venti amiche del cuore, quando tutte le altre ne hanno al massimo due o tre».

E poi nel ruolo di sua figlia c'è Emma Quartullo, sua figlia anche nella realtà. Cosa ha significato per lei, come madre oltre che come attrice, questa comune esperienza professionale?

«L'idea l'ha avuta Pappi Corsicato. Mi ha chiesto il permesso di coinvolgerla. Emma ha 23 anni - ho risposto - chiedilo a lei. In realtà Emma si è laureata in regia al Dams, ma ha sostenuto lo stesso il provino. Vincendolo alla grande: non solo per la somiglianza fisica ma per aver subito centrato il personaggio. A tua madre spiegaglielo tu, come entrare nel ruolo, le ha addirittura detto Pappi. Quanto a me, ho cercato di stare al posto mio, d'interferire il meno possibile. Sono già abbastanza ingombrante in casa per esserlo anche sul set. Però ho avuto subito una soddisfazione. Alla fine della prima giornata di lavoro Emma è tornata a casa distrutta: Non sbufferò più quando tu tornerai a casa dicendo che sei a pezzi.

Vivi e lascia vivere prevede anche varie scene passionali e potenzialmente osè, piuttosto inconsuete per lei.

«Non amavo interpretare scene di quel tipo a vent'anni; speravo che a 50 mi venissero finalmente risparmiate! Invece prima Paolo Sorrentino, ora Pappi Corsicato, sono tornati alla carica. Le ho girate. Ma non so come siano perché non le ho viste. Comunque tranquilli: sempre di una serie per Raiuno si tratta».

Davanti alle avversità lei sa reagire come Laura? Cosa l'ha spinta a riflettere ciò che stiamo vivendo?

«Quanto accade avremmo potuto immaginarlo solo nel peggiore dei film di fantascienza. Ma ora che lo viviamo, che almeno ci serva a capire quanto la nostra vita di prima fosse sbagliata. Eravamo troppo edonisti, troppo superficiali».

E cosa sta insegnando alla sua

famiglia questo dramma epocale?

«Io e le mie figlie stiamo recuperando quel tempo che avevo spesso sacrificato per il mio lavoro. Oppure più modestamente- io leggo i libri acquistati o ricevuti in dono e mai aperti».

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