Coronavirus

La regina Elisabetta rompe il silenzio con un messaggio alla nazione

La regina Elisabetta è in isolamento nella residenza di Windsor insieme al marito e al suo amato corgi, ma non ha voluto far mancare il suo sostegno al popolo inglese attraverso i social network

La regina Elisabetta rompe il silenzio con un messaggio alla nazione

La regina Elisabetta e il principe Filippo hanno dovuto lasciare Buckingham Palace per auto-isolarsi nella tenuta di Windsor. Quello che non sono riuscite a fare le bombe dei tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, ovvero allontanare la royal family dalla residenza ufficiale, è riuscito a farlo la pandemia di coronavirus. La sovrana compirà 94 anni il mese prossimo, 68 dei quali trascorsi con la corona, ha visto sfilare davanti a sé 14 primi ministri britannici, 12 presidenti degli Stati Uniti e 7 papi. Ora si trova a dover affrontare, come tutti noi, una pandemia causata da un virus sconosciuto e per cui, per ora, non esiste un vaccino.

Per questo motivo lo staff e i consiglieri hanno reputato più sicuro allontanare la regina in un luogo relativamente tranquillo, meno caotico rispetto a Buckingham Palace. Una “precauzione”, come la definiscono da palazzo. Vanity Fair spiega che quest’anno, sgradito complice il virus, la sovrana si è recata nella tenuta di Windsor una settimana prima dell’abituale inizio delle sue vacanze di Pasqua. Sembra, poi, che vi rimarrà ben oltre il 21 aprile, giorno del suo compleanno. Non c’è ancora una data precisa per il rientro della regina Elisabetta a Buckingham Palace. Del resto nessuna delle nazioni colpite dal coronavirus sa di preciso quando torneremo alla normalità (speriamo il prima possibile e se rispettiamo le regole e il parere dei medici potremmo farcela).

Per il momento tutti gli impegni di Sua Maestà sono stati annullati, compresa una visita di Stato a Londra dell’imperatore del Giappone e i festosi garden parties che ogni anno inaugurano la primavera inglese. La regina Elisabetta è stata fotografata in auto insieme al suo corgi e a Windsor è stata raggiunta dal principe Filippo. Ancora Vanity Fair fa sapere che il marito della monarca è partito in elicottero dalla fattoria di Wood Farm (Sandringham), dove si è ritirato a vita privata nel 2017, per essere vicino alla sovrana in questo periodo difficile. Proprio mentre la regina Elisabetta raggiungeva Windsor, il palazzo reale ha diffuso sui social network un suo comunicato. Il primo nel periodo del coronavirus.

Un messaggio alla Gran Bretagna, ma in parte anche al mondo intero in cui possiamo leggere: “Mentre Filippo e io raggiungiamo Windsor oggi, sappiamo che molte persone e famiglie nel Regno Unito e nel mondo stanno entrando in una fase di grande preoccupazione e incertezza…In tempi come questi rammento che la storia della nostra nazione è stata forgiata da persone e comunità che si sono unite come fossero una sola, concentrando gli sforzi e l’attenzione su un obiettivo comune”.

Poi la regina Elisabetta ha espresso la sua gratitudine per gli scienziati, i medici e gli infermieri impegnati in prima linea contro il coronavirus: “Ringraziamo enormemente per la competenza e la dedizione gli scienziati, i medici, i servizi pubblici e di emergenza” e ha proseguito: “ma ora più che in qualunque altro momento del passato recente abbiamo un ruolo essenziale come individui, oggi e nei prossimi giorni, settimane, mesi. Molti di noi avranno bisogno di trovare nuovi modi per rimanere in contatto gli uni con gli altri e assicurarsi che i loro cari stiano bene. Sono certa che saremo all’altezza della sfida”.

Infine la regina ha concluso così il suo messaggio: “Potete star certi che la mia famiglia e io siamo pronti a fare la nostra parte”.

A MESSAGE FROM HER MAJESTY THE QUEEN . As Philip and I arrive at Windsor today, we know that many individuals and families across the United Kingdom, and around the world, are entering a period of great concern and uncertainty. We are all being advised to change our normal routines and regular patterns of life for the greater good of the communities we live in and, in particular, to protect the most vulnerable within them. At times such as these, I am reminded that our nation’s history has been forged by people and communities coming together to work as one, concentrating our combined efforts with a focus on the common goal. We are enormously thankful for the expertise and commitment of our scientists, medical practitioners and emergency and public services; but now more than any time in our recent past, we all have a vitally important part to play as individuals - today and in the coming days, weeks and months. Many of us will need to find new ways of staying in touch with each other and making sure that loved ones are safe. I am certain we are up to that challenge. You can be assured that my family and I stand ready to play our part. ELIZABETH R

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