Religione e antipolitica La ricetta piccante di Pierino il felliniano

Ecco il dietro le quinte del varietà di Chiambretti che mette i parlamentari a friggere sulla graticola e scherza anche con i "santi". A volte troppo...

Religione e antipolitica  La ricetta piccante di Pierino il felliniano

Nel calderone di Piero Chiambretti bollono e ribollono tanti ingredienti. Tipi strani, ballerine, gay spudorati, gay controllati, macchiette del cabaret, comici, blogger, scrittori, deejay, sedicenti opinionisti, stilisti, dietologi, spogliarelliste, acrobate, presunte fotografe in realtà supermodelle come la statuaria Catrinel Marlon. Un calderone, appunto. Un girone infernale. Nel quale Piero si diverte a zigzagare con lo slang compulsivo che conosciamo e dal quale ha lanciato numeri e personaggi (Magda Gomes, Nora Mogalle, Costantino della Gherardesca, Felix The Voice) buoni per il Barnum della comunicazione. Perché, a proposito di Barnum, quella di Chiambretti è una televisione che si potrebbe definire circense. Coloratissima e folcloristica e con tutte le performance. Una tv quasi felliniana nei suoi eccessi e nel suo centro di gravità permanente. Che, gira e rigira, è sempre il sesso (dicendola sobriamente), argomento ottimo e vincente in tutte le stagioni. Ma più delicato ora che va in prima serata e, dunque, non sempre confortato dai risultati di audience.
Stavolta però, tra un’intervista via satellite a Sharon Stone, un dibattito colto con Vittorio Sgarbi, la bellezza mozzafiato di Madalina Ghenea e le proteste a seno nudo delle Femen per le quali è andato in scena un finto arresto per atti osceni, nel Chiambretti Sunday Show si conferma l’ingresso di un paio di altri contenuti. In un certo senso, è stato un esperimento «che - osserva Chiambretti - avrebbe avuto bisogno di una trentina di serate per consolidarsi. Va bene, lo riprenderemo in autunno». Tanto, la crisi non ci lascerà presto. E Piero si è accorto che non poteva andare avanti di gossip e voyeurismo e che doveva tentare di sintonizzarsi sull’attualità. Così, nel calderone del varietà, è entrata anche la politica. Anzi, sono entrati i politici, messi sulla graticola della «conferenza stampa». E siccome, oltre alla visibilità i vari Bocchino e Borghezio amano anche il rischio, gli ospiti non sono mancati. Mentre «quelli di sinistra, da Rosy Bindi a Vendola fino a Renzi, non vogliono venire - rivela Tiberio Fusco - preferiscono andare da Fazio...».
All’inizio una scheda traccia il profilo dell’ospite tra vita pubblica e tentazioni private. Poi arriva il fuoco di fila delle domande, fatte da persone comuni e da qualche vip. Ma se Chiambretti manda in onda una docu-fiction con le intercettazioni della telefonata fra Briatore e Daniela Santanchè alla maniera di Santoro, allora vuol dire che qualcosa cambia. O se La Russa perde le staffe perché uno studente gli chiede i motivi che hanno spinto suo figlio a sostenere l’esame da avvocato a Catanzaro, allora significa che il gioco si fa duro. «Nei confronti della politica oggi si vive un grande disagio. E qui di complimenti non se ne fanno, solo domande scomode», spiega Piero. «Non sono i politici i protagonisti della conferenza stampa, ma chi fa le domande. La rubrica s’intitola “Gli italiani incontrano i politici”, non il contrario». A Bocchino è stato chiesto se abbia avuto delle liaison con Sabina Began e Mara Carfagna perché è invidioso di Berlusconi. E se è vero che voleva fare l’attore visto che ha fatto la comparsa nel film La bruttina stagionata. E un militante della Destra di Storace ha chiesto come pensa di risarcire i giovani che si sono battuti per i valori della tradizione ora che lui e Fini, «Volta e Gabbana», si sono spostati al centro con Casini e Rutelli con i quali non hanno niente da spartire.
L’altra spezia nuova nel pentolone di Piero è la religione. Religione millenarista, folcloristica, taumaturgica. Si parla di esorcismi con padre Amorth, Chiambretti travestito da prete «confessa» Alan Friedman e lo interroga sul futuro dell’economia mondiale, il cattolico tradizionalista Maurizio Ruggiero va giù duro quando discute con Platinette di costumi sessuali...

Piero: «Sì, la religione è un ingrediente nuovo. Quando si vive un senso di precarietà ci si attacca sempre alla religione. Ci si rivolge ai santi, si spera nei miracoli. Io faccio il varietà e ne parlo in modo giocoso».

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