di Paolo Giordano
In effetti avrebbe potuto esserci lui sullo spelacchiato Ronzinante inventato da Cervantes. Anche al Forum di Assago, Jovanotti ormai coetaneo di Don Chisciotte (51 anni entrambi) conferma che è solo l'entusiasmo a battere la «cupezza». Due ore e mezza di canzoni, quasi un terzo appena pubblicate ma cantate dal pubblico come se le conoscesse da vent'anni. Lo show, diciamocela tutta, è spettacolare, divertente e suonato come si deve, e chi lo nega ha soltanto bisogno di togliersi i pregiudizi. A questo giro, Jovanotti non solo è vestito a festa (ogni sera abiti diversi) ma ha azzerato la distinzione tra parole e musica. Le sue canzoni parlano per lui, come quando Penso positivo viene accompagnata sullo schermo dai volti dei tg (da Emma D'Aquino a Manuela Moreno e Alberto Bilà). Stampa e positività come Don Chisciotte e i mulini a vento. Perciò è tutto molto più essenziale e asciutto nel salone delle feste di Jovanotti. Tutto è incastrato nelle maglie di un racconto come quando sale su di una passerella che lentamente ruota fino a incontrarsi con una pedana dove Jovanotti lega in un dj set i due confini della musica, i Nirvana e il J Balvin di Mi gente e persino Pavarotti. Impossibile restare immobili in un bailamme che ha un centro di gravità permanente: la voglia inesausta, per di più rara, di essere ogni volta di più e comunque meglio della volta prima. Lampadari. Mi fido di te. Aria di casa.
Energia. Ragazza magica. Sabato. E il più grande spettacolo dopo il Big Bang stavolta è la capacità di un cinquantenne di restare sempre un hidalgo errante che cerca la sua personalissima Dulcinea di suoni sempre nuovi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.