Alessandro Gnocchi
nostro inviato a Torino
Com'è stato il Salone del libro di Torino? Come il raduno degli alpini con i libri al posto degli alcolici. Una festa, tutto sommato, macchiata però dalla polemica più stupida dalla fondazione (1988) a oggi. Il Salone numero 32 sarà ricordato solo per l'esclusione di Altaforte, casa editrice di Francesco Polacchi, militante di CasaPound. La storia è nota e ormai stucchevole, per quanto grave. Ma tocca dare un aggiornamento. L'Espresso di ieri, buon ultimo, ha pubblicato una inchiesta sul «mondo che si è aggregato attorno al marchio Altaforte» vicino a CasaPound. Non è un'epoca di idee chiare e distinte. Infatti l'articolo mette assieme persone ed editori che non hanno niente in comune. Un conto sono i libri pubblicati da Altaforte, un altro i libri venduti da Altaforte e da tutte le librerie online. Se si confondono le due cose, si può sostenere perfino che Amazon o Ibs siano focolai del sovranismo. Non c'è nessuna «aggregazione» attorno a CasaPound. Nell'inchiesta, se così vogliamo chiamarla, viene citata come appartenente a questa immaginaria galassia la Idrovolante edizioni, condotta da Gabriele dell'Orco e Francesco Giubilei. A proposito, chiediamo a Gabriele Dell'Orco: «Qui si insinua che siete vicini addirittura al nazifascismo. Sicuramente l'Espresso vi avrà contattati». Dell'Orco: «Non si sono mai fatti vivi con noi a differenza di altri giornali più corretti». Nella sinistra, regna la più completa ignoranza su cosa sia la destra. Diamo dunque una notizia: conservatori, liberali, libertari, reazionari non sono fascisti, razzisti e xenofobi. L'Italia è inchiodata all'eterno dibattito sul «fascismo eterno» teorizzato da Umberto Eco. Siamo ormai alla parodia del passato. Intanto il mondo prosegue senza di noi. Come dargli torto?
Passiamo a cose più interessanti.
STAND PIÙ DIVERTENTE Facile vittoria per distacco di Tsunami/Alcatraz. Ingredienti: heavy metal, barbiere gratis e generosi bicchieri di rum. Sì, avete letto bene: in un angolo è stato allestito un confortevole negozio di barbiere. Il gradito servizio lancia La barba di Romano Brida (Alcatraz), terzo titolo di una collana dedicata al buongusto. Che barba, che gioia.
LEGIONARI Nutrita la pattuglia di legionari fiumani agli ordini del Comandante Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale, che ieri ha presentato il suo Disobbedisco (Mondadori) dedicato all'impresa dannunziana. Però c'era anche Orlando Donfrancesco, camicia con l'immagine di Gabriele d'Annunzio, giacca nera con la scritte «O Fiume o morte» e in mano il suo romanzo fiumano Sulla cima del mondo (Historica). Firma copie a volontà e bicchierata notturna sabato sera in un affollato locale torinese. Da citare lo stand dell'editore Luni, che si appresta a pubblicare un saggio di Simonetta Bartolini su Yoga, la mitica rivista fiumana di Giovanni Comisso e Guido Keller. Bisogna pazientare ancora un mese.
A SPASSO Uno, due, tre, quattro, cinque... il direttore Nicola Lagioia passa almeno dieci volte davanti allo stand degli editori Francesco Giubilei e Daniele Dell'Orco, calunniati dall'ex consulente del Salone Christian Raimo, costretto subito dopo alle dimissioni. Tutti si aspettano che si fermi a scusarsi per le accuse insensate di «razzismo esplicito». Niente da fare. A meno che non passi stanotte o l'anno prossimo. Ma ci sarà ancora l'anno prossimo? Il contratto dice di sì. Ma al Salone i contratti si stracciano, come è accaduto ad Altaforte.
ELEZIONI Il grande spauracchio, il non detto di molte discussioni dietro le scene. Cosa accadrà se in Regione salirà al potere il centrodestra di Alberto Cirio? Il presidente del Circolo dei Lettori, Giulio Biino, organizzatore di fatto dell'evento, chiede al Comune di diventare socio e non semplice partner. Prima del voto.
COLONNA SONORA Ieri la Banda Osiris dal palco della Rai, all'Oval, ha suonato una lamentosa versione di Bella ciao per una durata che a molti è parsa infinita.
BESTSELLER SICURO Io sono Matteo Salvini (Altaforte) di Chiara Giannini: 6000 prenotazioni ieri mattina e ancora crescono. Tenete conto che se un saggio di un piccolo editore tocca le 1500 copie si scatena il Carnevale di Rio per i corridoi della redazione. L'epurato Altaforte vince facile grazie all'incredibile pubblicità ottenuta a costo zero.
BESTSELLER SI SPERA Simona Sparaco ha vinto il premio letterario più ricco d'Italia (150mila euro) promosso da Dea Planeta. Il romanzo Nel silenzio delle nostre parole esce domani, anche se al Salone si poteva già acquistare e incontrare l'autrice. Grande investimento, grandi speranze.
LIBRI MIGLIORI La bellezza, quest'anno, è patrimonio dei piccoli editori. Ecco i titoli che vi consigliamo. Immediatamente di Dominique De Roux (Miraggi), il diario di un intellettuale che si può avvicinare ai grandi «maledetti», da Céline a Pound. L'Italia profonda (GOG) di Franco Arminio e Giovanni Lindo Ferretti: «manifesto» antimoderno inserito in una collana di pamphlet sulla quale il combattivo editore punta molto. Un sottile, selvaggio suono mercuriale (Jimenez) di Daryl Sanders, saggio strepitoso sul disco più importante di Bob Dylan, Blonde on Blonde (esce il 23 maggio). Il nulla positivo (L'Orma) di Theodor W. Adorno, edizione per la prima volta completa dei saggi su Samuel Beckett. Settembre 1972 (Anfora) di Imre Oravecz, poeta ungherese: romanzo in versi sull'amore di una coppia dall'infatuazione all'epilogo.
LEZIONI Lezioni di democrazia. Lezioni di giornalismo. Lezioni di storia. Il Salone dei maestrini spocchiosi è sempre attivo e pronto a indottrinare la plebe nel corso di incontri più tristi della morte.
OSPITI In questi giorni abbiamo incrociato Roberto Saviano, Marco Missiroli, Michela Murgia, Francesco Piccolo, Zerocalcare. Per fortuna ieri sono arrivati anche alcuni scrittori: Michele Mari e Walter Siti per presentare l'intervista doppia Scuola di demoni (minimum fax) a cura di Carlo Mazza Galanti; Filippo Tuena e Fabrizio Coscia per presentare il romanzo del secondo, I sentieri delle ninfe (Exòrma).
Aggiungiamo anche Claudio Magris, Alessandro Bertante, Giordano Tedoldi, Simona Vinci e otteniamo così il giorno migliore della rassegna.CODA PIÙ LUNGA Senz'altro quella di sabato a mezzogiorno per accaparrarsi un hamburger.
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