Sanremo 2020

Sanremo, Achille Lauro fa San Francesco con una tuta da quasi 6000 euro

Una vera perfomance artistica a tutto tondo per Achille Lauro a Sanremo, che all'Ariston porta San Francesco indossando una tuta da 6000 euro tempestata di strass

Sanremo, Achille Lauro fa San Francesco con una tuta da quasi 6000 euro

Il festival di Sanremo sta perdendo di anno in anno la sua connotazione nazional popolare a favore di un'evoluzione artistica a tutto tondo, che cerca di scardinare i cliché scrollandosi di dosso la polvere accumulata nelle 69 edizioni precedenti. Achille Lauro con la sua esibizione ha dato un vero e proprio di spugna e ha proiettato il Festival nel futuro, in un tempo forse troppo lontano per essere pienamente apprezzato.

Ha sceso le scale a piedi nudi, indossando un ingombrante mantello di velluto nero lungo fino alle caviglie. Giusto il tempo di riempire il teatro Ariston con le sonorità della sua Me ne frego, che Achille Lauro ha dato vita al coup de théâtre che al festival di Sanremo mancava da tantissimi anni. Ha fatto scivolare il mantello lungo il corpo e ha svelato il vero look della sua esibizione, una tutina corta aderente color carne tempestata di glitter scintillanti, sotto la quale spiccavano i suoi tanti tatuaggi. Provocazione e arte a 360 gradi per Achille Lauro, che come spiegato in una nota diramata durante la sua esibizione, sul palco del festival di Sanremo ha voluto ricreare a modo suo una delle scene più note e simbolicamente forti della tradizione religiosa cristiana.

Achille Lauro si è voluto ispirare alla storia di San Francesco, al momento nel quale il Santo dei Santi si spoglia di ogni suo avere per intraprendere una vita in povertà. È una delle scene rappresentate nel ciclo di affreschi della Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi. "La musica per me è la cosa più importante ed è dalla musica che nasce la mia concezione dell’arte, dello scrivere, del dipingere e dell’utilizzare il mio stesso corpo come una vera e propria opera", scrive Achille Lauro nella nota nella quale spiega l'intento del suo gesto e la costruzione di una perfomance che ha inevitabilmente catturato l'attenzione.

La sua esibizione è stata il punto più alto a livello spettacolare per quanto riguarda le canzoni in gara. Achille Lauro ha voluto osare come avevano fatto altri grandi prima di lui, basta ricordare il pancione finto di Loredana Bertè o la pancia scoperta di Anna Oxa, solo per citare due delle artiste più iconiche che hanno calcato quel palcoscenico. Tuttavia, è impossibile non rilevare la contraddizione nel racconto di Achille Lauro. L'intento di portare una scena religiosa così forte a Sanremo, inserendola nel contesto del racconto di un amore tossico come quello raccontato da Me ne frego, è coraggioso e per alcuni addirittura blasfemo, ma dopo tutto in linea con il personaggio di Achille Lauro.

Quel che non convince è l'accostamento tra Achille Lauro e San Francesco: quando il santo di Assisi si è spogliato di tutti i suoi beni per intraprendere una vita di povertà, non indossava una tuta di Gucci tempestata di strass dal valore di quasi 6.000 euro. Impersonare un esempio di morigeratezza sfoggiando un capo di lusso è forse il vero azzardo di Achille Lauro, che se voleva colpire l'opinione pubblica ha senz'altro centrato il suo obiettivo. "Ho deciso di osare, di azzardare, qualcuno potrà dire che sono pazzo: sono disposto a correre il rischio, certo che chi non comprenderà avrà comunque il mio rispetto.

Per tutto il resto… 'Me ne frego'", scrive il cantante consapevole di quel che ha fatto all'Ariston.

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