Sanremo è Sanremo

Sanremo tra palco e realtà

Drusilla Foer tiene il palco, ma rischia di scivolare con una bestemmia. Intanto il FantaSanremo continua fra i cantanti

Sanremo tra palco e realtà

PORCO QUI E PORCO LA’ Che classe, che eleganza, tutti commossi per Drusilla Foer. Poi lei si trucca da Zorro e, al momento di togliersi i baffetti, fatica a frenare un bestemmione per il dolore sul palco dell’Ariston. Non si sente, per carità, e la diretta tv rimane casta e pura come si dovrebbe. Però quell’attimo di cedimento ha restituito alla normalità Gianluca Gori in arte Drusilla, uomo indubbiamente colto che si fa cogliere in un momento di ordinaria quotidianità: l’imprecazione per il dolore. Selvaggia Lucarelli l’ha subito stigmatizzato sui social, tutti gli altri lo avranno notato a casa. E’ un inno alla normalità molto più efficace di tanti altri slogan.

PERO’ TANTO DI CAPPELLO Dopo la gutturale Ornella Muti e l’evanescente Lorella Cesarini, Drusilla Foer ha spiegato al mondo come si fa la co-conduttrice al festival di Sanremo. In fondo, il teatro è la migliore palestra del talento. E lui/lei ne ha fatto parecchio.

SAVIANO DI SFUGGITA Di solito i monologhi anti mafia scatenano entusiasmo e applausi. A maggior ragione in sala stampa al festival di Sanremo. Gli interventi più “impegnati”, quelli che suscitano emozioni e passioni, vengono sempre applauditi. Quello di Saviano no. Per carità, nulla da eccepire sull’argomento. Falcone e Borsellino sono parte della coscienza più nobile e della memoria più dolorosa del Novecento. Però alla fine del monologo di Roberto Saviano nessuno in sala stampa ha applaudito. Non è certamente mancanza di sensibilità. Forse mancanza di empatia. E’ sembrato più un recital scolastico che un vero j’accuse.

SPETTACOLO NELLO SPETTACOLO. Oggi pomeriggio il piatto esclusivo dell’Ariston sarà quello servito alle prove del pomeriggio. Ciascun Big proverà il brano della serata, ossia una cover degli anni 60/70/80/90, “un quarantennio favoloso”, come ha detto ieri sera Amadeus in diretta. Riflettori puntati su Elisa per What a feeling dalla colonna sonora di Flashdance e per Giovanni Truppi con Vinicio Capossela in ‘Nella mia ora di libertà’ di Fabrizio De Andrè. Se qualcosa di imprevedibile resiste nella musica, stasera si può ancora capire qual è.

L’INCIAMPO DI AMADEUS Ore 0.42. Durante un intervento con Drusilla, Amadeus inciampa con una tazzina in mano. Sembra rovesciarla su di una incolpevole orchestrale dallo sguardo terrorizzato. “Per fortuna è finzione” dice Amadeus. Però in sala tutti sono rimasti senza fiato.

ZIA MARA. Dopo “FantaSanremo” e “Papalina”, “Zia Mara” è l’urlo liberatorio più sfruttato all’Ariston. Specialmente dai concorrenti più giovani. Il riferimento alla conduttrice di Raiuno assicura diversi punti al concorente in gara al FantaSanremo ed è uno dei bonus più facili da ottenere per accrescere il punteggio nel gioco. Un gioco nella gara. Oppure una gara dentro il gioco.

Scegliete voi.

Commenti