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Cosa signifca "Saturno contro" (e perché Ozptek lo ha scelto come titolo)

Saturno contro è uno dei film più sentiti di Ferzan Ozpetek, regista che per il titolo si è ispirato alla tradizione dell'astrologia

Cosa signifca "Saturno contro" (e perché Ferzan Ozptek lo ha scelto come titolo)

Saturno contro è il film diretto da Ferzan Ozpetek che va in onda questa sera in seconda serata alle 00.35 su Canale 5. La pellicola è dedicata allo scrittore turco Hrank Dink, figura delle lotte per i diritti civili in Turchia, ucciso a Instanbul nel gennaio 2007, stesso anno dell'uscita del film per cui Ambra Angiolini ha vinto sia un David di Donatello e un Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista, stando a quando si legge sucoming soon.

Saturno contro, la trama

Davide (Pierfrancesco Favino), si guadagna da vivere scrivendo favole e le porte della sua casa sono sempre aperte per accogliere gli amici, quarantenni come lui che stanno cercando di dare un senso e una direzione alla propria esistenza, in una società dove la paura del terrorismo internazionale e la crisi economica vanno per la maggiore. C'è Antonio (Stefano Accorsi), che è sposato con Angelica (Margherita Buy) ma ha una relazione con Laura (Isabella Ferrari). C'è Sergio (Ennio Fantastichini), ex fidanzato di Davide e che forse non ha del tutto accettato l'idea che Davide abbia una nuova relazione con Lorenzo (Luca Argentero). Ed è proprio Lorenzo a turbare l'armonia precaria del gruppo quando, a causa di un malore, muore inaspettatamente. Il lutto e la perdita sono sentimenti che, dunque, si vanno ad aggiungere al fardello che tutti i protagonisti portano sulle spalle, insieme alle proprie paure e fragilità.

Il significato del titolo

Saturno contro è un film che mantiene pressoché invariati i temi portanti della filmografia di Ferzan Ozpetek: la difficoltà di una generazione nel muoversi in un mondo che va sempre troppo veloce e, soprattutto, l'idea della found family, quella famiglia che non è costituita necessariamente da legami di sangue, ma dall'atto coraggioso di scegliersi ogni giorno, secondo il motto ormai famoso: "Gli amici sono la famiglia che ti scegli." Ma Saturno contro è anche un film che il regista turco sente molto vicino alla sua vita e questo è dimostrato dal fatto che la cucina che si vede nel film - e che è protagonista quasi assoluta della prima parte della pellicola - è la cucina del regista. Come scritto da Cinematographe, infatti, Ozpetek è una persona che ama cucinare per gli amici, quegli stessi amici che poi invita a pranzo per fargli godere della vista di Roma dalla terrazza di casa sua, nel quartiere popolare di Ostiense, dove è ambientato anche un altro film cardine della filmografia del regista, Le fate ignoranti. C'è dunque più di un aspetto autobiografico in Saturno contro, dove il regista mette molto di sé.

Il titolo del film, invece, fa riferimento non ad elementi della vita del regista, ma a una frase molto nota agli appassionati di astrologia e di studio di mappe astrali. Un'espressione che ultimamente è tornata molto di moda grazie allo sketch fatto da Corrado Guzzanti nella seconda stagione di LOL - Chi ride è fuori. Ma perché intitolare un film Saturno contro? Secondo la tradizioni astrologica, come riporta anche TGCom24, avere Saturno contro è qualcosa che viene percepito come negativo. Questo perché Saturno, già di per sé, viene considerato un pianeta negativo, che porta guai, distacchi e perdite e, con essi, anche grande dolore. I protagonisti del film, quindi, hanno tutti Saturno contro, perché devono affrontare non solo il lutto, ma anche il sacrificio di dover rinunciare ai propri sogni ad occhi aperti nell'accettare che ormai sono tutti adulti e che, dunque, devono prendersi delle responsabilità. Secondo uno studio più accurato dell'astrologia legata a Saturno, però, il pianeta "nefasto" è anche simbolo di crescita, maturità e di tempo che passa. Una lettura che, ancora una volta, si sposa alla perfezione con i personaggi portati sul grande schermo da Ferzan Ozpetek: tutti sono spinti ad accettare la crescita, il lasciarsi alle spalle l'irrequietezza della gioventù e ad arrendersi al tempo che passa.

Con un titolo, dunque, il regista è riuscito a descrivere perfettamente il percorso narrativo che svolgono i suoi personaggi.

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