La regina Elisabetta sta per salutare la residenza estiva di Balmoral, ma il suo ritorno a Windsor, a causa dei rischi legati alla pandemia, non si preannuncia affatto tranquillo. Sui tabloid di tutto il mondo, come il Daily Mail, sta rimbalzando una notizia che ha fatto indignare la corte e il Regno Unito. Secondo le indiscrezioni trapelate, sedici guardie reali avrebbero partecipato a un rave party a base di cocaina e alcol in un prato poco lontano dal Castello. Se confermata, la vicenda sarebbe gravissima, ma al peso morale e legale già consistente se ne aggiungerebbe un altro altrettanto intollerabile. Queste guardie avrebbero violato tutte le norme imposte ai cittadini inglesi per cercare di contenere l’epidemia di Covid—19.
Un gesto irresponsabile, inqualificabile in un momento complicato come quello che tutto il pianeta sta vivendo e in cui rispettare le regole non salva solo la nostra vita, ma anche quella di chi ci è vicino. Le sedici guardie, chiamate “Gallesi” e facilmente riconoscibili dall’alto colbacco nero e la marsina rossa che caratterizzano la loro divisa, sarebbero venute meno ai loro obblighi militari e alle norme sull’isolamento, mettendo potenzialmente in pericolo non solo se stessi, ma anche la regina Elisabetta e il principe consorte Filippo. Come sappiamo Sua Maestà e il marito si sono trasferiti da Buckingham Palace al Castello di Windsor per la quarantena e vi sono rimasti per diverse settimane con il personale ridotto.
La loro quotidianità è stata alterata dalla necessità di controllare e preservare la loro salute, annullando la fitta agenda di impegni della sovrana. Ogni eccezione alla regola potrebbe pregiudicare l’integrità di questa sorta di “campana di vetro” in cui la regina Elisabetta deve trascorrere le sue giornate, causando problemi seri alla royal family. Secondo il Mirror le guardie avrebbero partecipato al rave lo scorso giugno, circa due settimane dopo i festeggiamenti “virtuali” per il Trooping The Colour, ma i fatti sono venuti alla luce solo ora. La punizione non si è fatta attendere. I presunti colpevoli si sono giustificati sostenendo di aver giocato solo una partita a calcetto e di essersi casualmente imbattutti in un rave party, ma non sono stati creduti e, forse, le prove contro di loro erano troppo evidenti.
A tredici guardie sarebbero stati comminati dai 14 ai 28 giorni di reclusione. Per gli altri vi sarebbe stato un differimento procedurale in quanto membri più anziani del reggimento. La faccenda non finisce qui. Quelli del gruppo che verranno trovati positivi ai test antidroga saranno cacciati dal corpo di guardia. Una fine ignominiosa per le loro brillanti carriere.
Una fonte dell’esercito ha spiegato al Daily Mail: “Non c’è mai stato alcun pericolo per la regina e per il principe Filippo”, specificando che le guardie incriminate “non hanno avuto alcun contatto con nessun membro della famiglia reale”. La prudenza, però, non è mai troppa e gli eventi di questo periodo ne sono una prova inconfutabile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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