Tutto ha avuto inizio nel lontano 1992 quando Daniele Luchetti diresse Silvio Orlando nello spettacolo teatrale Sottobanco di Domenico Starnone. Lo spettacolo ebbe un tale successo che divenne cult: una di quelle rare occasioni nelle quali il teatro viene preso a modello, creando un filone tematico per tv e cinema. Nel 1995, infatti, lo stesso Luchetti ne trasse il film La scuola, un realistico spaccato dello stato in cui versava (e versa) la scuola italiana. A distanza di vent'anni, un gruppo di attori eccezionali capitanati ancora dallo strepitoso Silvio Orlando riporta sulle scene quello che forse è stato lo spettacolo più importante della loro carriera.
Dal 3 al 15 febbraio saranno sul palco di quella meraviglia che è il teatro Carignano di Torino, il più antico teatro della città, nonché uno dei più illustri in Italia per gli eventi artistici e culturali che ha ospitato dalla fine del Seicento ad oggi. Tanto per fare qualche esempio nel 1751 il teatro Carignano ospitò la compagnia di Carlo Goldoni, che allora scrisse per il pubblico torinese la commedia Molière. Nel 1884 ebbe qui il suo primo trionfo Eleonora Duse con Cavalleria rusticana di Giovanni Verga e nel 1886 ebbe il suo debutto in Italia il giovane Arturo Toscanini e nel 1888 qui si entusiasmò per Carmen il filosofo Nietzsche. Nel corso del Novecento ospitò storiche "prime" come Il piacere dell'onestà di Luigi Pirandello e tutti i maggiori protagonisti della scena del secolo, oltre a personalità di fama come Jean Cocteau, Albert Camus e il premio Nobel Harold Pinter. Nel 1977 la Città di Torino, proprietaria dell'edificio fin dall'Unità d'Italia, lo affidò ufficialmente al Teatro Stabile di Torino.
Nello spettacolo Silvio Orlando è il professor Cozzolino, circondato da colleghi invidiosi e furbi, spesso incapaci di entrare in sintonia con il mondo degli adolescenti. Una schiera di personaggi che contano un preside inadeguato, un ingegnere odioso, un religioso moralmente discutibile, l'insegnante di lingue ossessionato dalle bocciature, la docente di storia dell'arte egocentrica, fino a quella di ragioneria nevrotica e appassionata del proprio lavoro. Lo spettacolo è spietato ma nel contempo ironico e vengono messi a confronto mondi estranei dal punto di vista etico, politico e comportamentale, la scuola raccontata con qualche dubbio e qualche inquietudine, pur sempre con un sorriso.
Un cast che non sbaglia un tempo comico. Sul palcoscenico del Carignano di Torino arriva la pura commedia e le tinte fosche e dolorose che animavano il film lasciano il campo a una leggerezza che non nasconde alcune sfumature amare. Oltre a Orlando, alias prof. Cozzolino, c'è l'ingegnere odioso (Antonio Petrocelli) però amato dal preside, doppio lavoro e flirt facile nei confronti di colleghe e alunne; l'insegnante di religione (Vittorio Ciorcalo) il cui cattivo odore non nasconde una morale tutt'altro che evangelica; il professore di francese (interpretato da un agguerrito e instancabile Roberto Nobile) ossessionato dal desiderio di vedere i propri alunni zappare la terra al motto di "la cultura e lo studio non sono per tutti", che arriva sfinito e devastato pregando i colleghi: "almeno uno fatemelo bocciare"; o ancora la professoressa di Storia dell'Arte (Maria Laura Rondanini) anch'essa innamorata più del proprio ego che del futuro dei ragazzi. Unica figura vicina a quella di Cozzolino è l'insegnante di ragioneria interpretata da Marina Massironi, personalità nevrotica ma altruista e appassionata del proprio lavoro. A dirigere il circo un ottimo Roberto Citran nel ruolo del preside ignorante.
La storia si svolge in tempi di scrutini finali all'interno di un periferico liceo romano. "Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico - dice Silvio Orlando -. A vent'anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos'è successo poi". Gli insegnanti devono decretare promozioni e bocciature. Il microcosmo scolastico mette un filtro al mondo esterno, ci ritroviamo dentro alle mura di un istituto nel quale maturano amicizie e nascono i primi amori, ma anche dove si verificano parecchi scontri. Gli scrutini non indicano soltanto l'andamento scolastico, ma anche il "futuro" degli studenti. Gli insegnanti, rappresentanti anche loro di una gamma molto varia e contraddittoria d'umanità, sono costretti a confrontarsi con le fragilità dell'universo studentesco.
A vent'anni di distanza ecco dunque la ripresa di quell'esperienza, che sottende di sicuro un bilancio per comprendere cosa è accaduto in seguito: emerge ancora una volta l'attualità di certi temi oggi più che mai al centro di accese discussioni, dalla centralità del ruolo degli insegnanti, al problema (insoluto) dell'edilizia scolastica. Ma soprattutto si parla di istruzione e di come il modo di insegnare sia cambiato, di come il ruolo educativo nella scuola si modifichi a seconda degli insegnanti, per essere, in alcuni casi, più democratico e vicino agli studenti, oppure più selettivo ed elitario. Insomma, un capolavoro dei giorni nostri.
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
Telefono 011 5169555, dal martedì a sabato dalle ore 13.00 alle ore 19.00
Orari spettacoli: martedì e giovedì ore 19.30. Mercoledì, venerdì, sabato, ore 20.45. Domenica ore 15.30.
Prezzo dei biglietti: Settore A: intero € 36,00; ridotto di legge (under 25 - over 60)
€ 33,00; Settore B: intero € 30,00; ridotto di legge (under 25 - over 60) € 27,00.
Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti - via Rossini 8, Torino
Orari Biglietteria: da martedì a sabato dalle ore 13.00 alle ore 19.00. Domenica e lunedì riposo.- Telefono 011 5169555 - Numero verde 800235333
Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.