Se "il comandamento" è fare inchieste diverse

Se "il comandamento" è fare inchieste diverse

Senza fare clamore, senza farsi passare da giornalista martire, senza pretendere compensi milionari, senza mettersi l'elmetto come i reporter che si fanno vedere in video sui (presunti) fronti di guerra, domenica scorsa è tornato su Raitre Domenico Iannacone con i suoi Dieci Comandamenti.

Un programma semplice, di breve durata, dove il giornalista accende i riflettori su situazioni drammatiche in cui altre trasmissioni ben più importanti e ben più spinte dai vertici aziendali non si addentrano. Nella prima puntata stagionale Iannacone è tornato sulla questione della Terra dei fuochi, dove ancora bruciano i rifiuti tossici gettati nelle discariche. Nonostante tutte le denunce e tutte le promesse. A quattro anni di distanza dal suo primo reportage, il giornalista è andato di nuovo nel napoletano per vedere se qualcosa fosse cambiato, e constatando invece che la situazione oggi è ancora grave. Con una costruzione forse un po' enfatica e troppo recitata da parte di alcuni degli intervistati, comunque la trasmissione raggiunge il suo scopo. E domenica si è portata a casa il suo dignitoso 5,4 per cento di share con 1.411.000 spettatori. Che, di questi tempi, su Raitre, non è affatto male.

Passando a trasmissioni ben diverse, si devono registrare su Canale 5 l'altissimo share ottenuto lunedì dal Gieffe Vip: 29 per cento (ma

nel prime time ha vinto la nuova fiction di Raiuno Scomparsa) e l'ottimo debutto del nuovo game di Gerry Scotti, The Wall, che ha ottenuto 5,026 milioni di spettatori e 23,82% battendo addirittura di un soffio L'eredità.

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