Cultura e Spettacoli

"Sessista", "È ora di finirla". Baccini si ribella al politicamente corretto

L'artista contestato per una sua vecchia canzone nella quale diceva che le donne "fanno da mangiare, sanno cucinare, odiano stirare". Lo sfogo sui social: "Allora cancelliamo De André, Dalla, Jannacci..."

"Sessista", "È ora di finirla". Baccini si ribella al politicamente corretto

Accusato di sessismo e machismo per una sua vecchia canzone. Per quel successo musicale degli anni '90 risuonato chissà quante volte, senza che nessuna donna avesse da ridire. Anzi. Francesco Baccini si è ritrovato a dover giustificare il testo di un suo brano, "Le donne di Modena", dopo essere stato contestato in pubblico da una ragazza che gli rinfacciava di aver scritto parole discriminatorie verso le donne. La protesta inasettata è avvenuta nei giorni scorsi a Sondrio, dove l'artista genovese era ospite per ritirare un premio letterario.

L'accusa di sessismo

A un tratto, secondo quanto riferiscono le cronache locali, dalla platea si è alzata una contestarice che lo ha accusato di sessismo per quella canzone del 1990 in cui diceva che le donne "fanno da mangiare, sanno cucinare, odiano stirare, e san far l'amore". Baccini stava partecipando a un evento pubblico e, paradossalmente, dal palco era stato lui stesso a riflettere in tono sarcastico sulle derive odierne del politicamente corretto. "Prima di essere premiato ho eseguito alcuni brani del mio repertorio e nell'introdurre 'Le donne di Modena' avevo fatto una battuta, dicendo che oggi forse avrei qualche problema a pubblicare un pezzo del genere perché potrei essere accusato di sessismo". Nemmeno il tempo di finire la frase, e quel timore si è verificato.

La reazione di Baccini

Dalla platea, una giovane si è scagliata contro il cantautore proprio per i versi di quel suo storico pezzo. "Ho cercato di spiegarle che in realtà il testo mette alla berlina il gallismo italiano, ma niente da fare, come parlare col muro", ha testimoniato lo stesso Baccini al Quotidiano Nazionale. Lì per lì, infatti, l'artista genovese aveva tentato invano di argomentare che l'intento del suo brano fosse proprio quello di denunciare un certo maschilismo. Ciò non sarebbe però servito a far cambiare idea alla contestatrice resasi protagonista di quello sfogo.

A seguito di quanto accaduto, è stato lo stesso cantante a riversare sui social il proprio fastidio. Così, provocatoriamente, Baccini ha twittato: "Se 'Le donne di Modena' ha un testo sessista, saremo costretti a cancellare De André, Jannacci, Dalla, Vecchioni, Vasco Rossi". Poi l'ulteriore sfogo: "Direi che è l'ora di finirla con questo politically correct, si va avanti in retromarcia...".

Una reazione tutto sommato comprensibile: nell'arte in generale, la caccia alle streghe (in questo caso agli stregoni maschilisti) produce effetti deleteri, soprattutto quando certe accuse non tengono conto delle contestualizzazioni storiche e culturali delle opere criticate.

Commenti