Negli Stati Uniti esiste un'espressione per definire la morte della musica, "The day that music died": non è propriamente una metafora, dato che indica il giorno in cui tre musicisti, tra cui Buddy Holly, persero la vita in seguito a un incidente aereo. Oggi Sinead O'Connor sancisce la morte della musica, con parole forti, e ricorrendo a dei sensi figurati che risultano ampiamente tangibili, perché riferiti alla copertina di una rivista.
La rivista in questione è Rolling Stone e la cantante irlandese si lamenta per la scelta di piazzare la regina dei reality show Kim Kardashian in copertina. «Che ci fa questa stronza ("Non sorrido molto perché causa le rughe") sulla copertina di Rolling Stone? - ha scritto O'Connor su Facebook - La musica è ufficialmente morta. Chi avrebbe mai detto sarebbe stata Rolling Stone ad assassinarla? Simon Cowell e Louis Walsh non possono più prendersi tutta la colpa. Bob Dylan deve essere fottutamente inorridito». A questo pensiero è seguito il lancio dell'hashtag #BoycottRollingStone.
La rabbia di Sinead O'Connor deriva dal fatto che Rolling Stone ha dedicato le copertine da sempre ad artisti, non solo musicali, ma in generale appare insolito che una rivista che prende il nome da una canzone di culto di Bob Dylan, da cui il riferimento della cantante irlandese, decida di mettere in risalto Kim
Kardashian, celebre sì, ma al momento incapace di reggere il confronto con chi l'ha preceduta. Basti pensare che, come O'Connor ha ricordato, la prima copertina di Rolling Stone nel 1967 fu dedicata a John Lennon.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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