Cultura e Spettacoli

"Sono una mamma attrice inseguo tartarughe ninja, anche coi tacchi se serve"

Megan Fox, uno dei sex symbol di Hollywood ci racconta il suo ultimo film. Girato nell'attesa del terzo figlio

"Sono una mamma attrice inseguo tartarughe ninja, anche coi tacchi se serve"

da Los Angeles

Negli Stati Uniti, dove ha debuttato tre weekend fa, non è andata bene, le Tartarughe Ninja con Fuori dall'Ombra, hanno raccolto al botteghino la deludente cifra di 72 milioni di dollari. Ora però, i produttori del sequel del film che nel 2014 ha segnato il riavvio della saga cinematografica ispirata ai celebri fumetti di Kevin Eastman e Peter Laird, sperano di fare meglio all'estero e di recuperare i 135 milioni spesi per la realizzazione del film. In Italia, ad esempio, Fuori dall'ombra arriverà il 21 luglio e vedrà Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo, guidati dal saggio Splinter, dover fare i conti con nuovi pericoli. Accanto a loro, come sempre, ci sarà la giornalista April O'Neil, interpretata ancora una volta dalla bellissima Megan Fox, uno dei sex symbol per eccellenza di Hollywood, nonostante l'enorme pancione dovuto alla gravidanza, che dopo Noah Shannon (3 anni) e Bodhi Ransom (2), le regalerà il terzo figlio. Il padre? Brian Austin Green il David Silver della serie cult anni Novanta Beverly Hills 90210 , suo marito dal giugno 2010. Le voci di crisi che davano la coppia sul punto di rottura sembrano dunque superate da questa nuova gravidanza.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla nuova pellicola sulle Tartarughe Ninja?

«È un film che non si prende sul serio. Rispetto al primo, che era più simile al fumetto, più dark, questo ha toni leggeri. È una commedia pensata per le famiglie. Ci sarà da ridere e per me è stato semplice girarla, nonostante lo stato interessante. Tutto quello che ho dovuto fare è stato correre con i tacchi».

Cosa significa essere una madre in carriera a Hollywood?

«Da un certo punto di vista è tutto più difficile, perché gli orari di lavoro ai quali noi attori siamo sottoposti, sono allucinanti. È anche vero però, che lo si fa solo per alcuni mesi e che una volta terminate le riprese possiamo tornare a goderci i nostri figli».

È uno stile di vita difficile da sostenere?

«Abbastanza, ma non più difficile rispetto a altri tipi di lavoro. È semplicemente quello che accade nel mondo moderno, dove anche le donne possono avere una carriera. Per quanto mi riguarda, non rinuncerei alla recitazione per essere madre, ma non farei nemmeno il contrario».

Le piacerebbe che i suoi figli facessero lo stesso lavoro?

«Direi di no. Infatti non li porto mai sul set. Fino a quando sarò parte di questo circo, per loro sarà difficile distinguere la finzione dalla realtà».

Cosa intende dire?

«Come può un bambino pensare che al cinema, in un film, è tutto finto se c'è la loro mamma coinvolta? Comunque li faccio stare molto poco davanti ad uno schermo».

In effetti tv e tablet sono diventati una specie di babysitter punto zero.

«Ci sono moltissime ricerche che dimostrano come spesso i bambini che crescono davanti a uno schermo, sviluppano poi problemi come l'autismo. A Los Angeles stanno addirittura aprendo centri che si occupano di resettare il cervello dei bambini che hanno abusato di mezzi tecnologici. Tutti i genitori dovrebbero stare molto attenti: Instagram e Twitter, ad esempio, non sono posti per bambini. Il fatto è che ho una visione molto pessimistica dell'essere umano e sui social network ognuno di noi può dare il peggio di sé».

E lei personalmente? Usa la tecnologia?

«Non ho mai il cellulare in mano, lo utilizzo solo come GPS in auto o come contapassi quando vado a correre. Non sono mai al computer e non mi piace nemmeno stare davanti alla tv».

Come gestisce il fatto di essere considerata una delle donne più sexy al mondo?

«Non lo gestisco.

È un fatto che non mi mette alcuna pressione perché non do così tanta importanza agli stereotipi o a quel che la gente dice: la percezione di chi sono da parte delle persone, non rappresenta quel che sono veramente».

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