Cultura e Spettacoli

"Sono sieropositivo". La rivelazione di Giovanni Ciacci

L'opinionista e costumista sarà uno dei protagonisti del Grande Fratello Vip: “Sono qui per difendere chi non ha voce, mi aiuterà a combattere questo stigma sociale”

"Sono sieropositivo". La rivelazione di Giovanni Ciacci

Giovanni Ciacci è il primo concorrente annunciato del Grande Fratello Vip. Ma la notizia non è questa. Il costumista, noto per le sue apparizioni nei talk show di gossip, ha rivelato ai microfoni di Chi di essere sieropositivo. E non solo. Il suo ingresso nella casa più spiata d’Italia coincide con una missione: fornire un contributo alla lotta contro lo stigma sociale che affligge i malati di HIV.

“Sono sieropositivo: ho deciso di annunciarlo e di andare al ‘GfVip’ per difendere tutti quelli che sono in questa condizione e vengono ancora discriminati senza motivo”, le parole di Giovanni Ciacci ai microfoni di Alfonso Signorini. Il costumista ha ricordato che oggi, grazie alle cure, chi ha l’HIV è come gli altri e vive con chiunque senza rinunce, né paure: “Il virus non si trasmette più. Sarò nella ‘casa’ per farlo capire agli italiani: non abbiate paura dei sieropositivi, sono uguali a voi”.

Nel corso del dialogo con il settimanale, l’ex concorrente di Ballando con le stelle ha ricordato che il Grande Fratello Vip sarà il primo programma al mondo a dimostrare che “con un sieropositivo si vive come con chiunque altro, senza alcun pericolo”. Per Giovanni Ciacci si tratta di un atto di civiltà straordinario, anche perché essere prevenuti verso i sieropositivi oggi non ha più alcun senso.

Ma attenzione, nonostante i progressi della ricerca, vietato abbassare la guardia. “Oggi di HIV si parla sempre meno”, ha rimarcato Giovanni Ciacci: “I ragazzi non sono informati. E il tasso anagrafico di chi si ammala è sempre più basso”. Il costumista ha ricordato che ci sono diciottenni già in cura, costretti ad assumere farmaci per tutta la vita:“Non dobbiamo stancarci di raccomandare l’uso del preservativo, perché è vero che oggi io posso fare una vita normale, è vero che la qualità della mia vita è quella di qualsiasi persona sana, ma è altrettanto vero che le cure antiretrovirali sono pesanti per il nostro organismo”. E possono favore malattie tumorali o cardiovascolari: “Bisogna sottoporsi ogni sei mesi a controlli”.

Giovanni Ciacci ha ammesso di essersi sentito discriminato per la sieropositività, spesso in maniera subdola e cattiva. La sua grande fortuna però è di avere la possibilità di poter raccontare la sua storia in tv e sui giornali, con un pensiero a tutti coloro che non possono parlarne. Ma il dolore per la cattiveria altrui è stato grande, ha ammesso: “A me difficilmente puoi scalfire la corazza, ma a volte sono riusciti a scalfire la mia anima”. L’opinionista ha rivelato che una collega famosa è andata da un direttore di rete della sua azienda a dirgli di non farlo lavorare perché era malato: “Lì per lì mi sono sentito tradito, umiliato, incazzato, poi mi sono detto ‘Sai che c’è? Ti dimostrerò che posso lavorare a faccia scoperta, e coglierò l’occasione di potere raggiungere tante persone che mi seguono in tv per raccontare che cosa significa oggi essere sieropositivi’.

Perciò, eccomi qui”.

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