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Omaggio delle star a Dennis Hopper mentre arriva un biografia che racconta i suoi tormentati ultimi giorni di vita.
Ecco alcune dichiarazioni di amici e colleghi, appresa la notizia della morte di Dennis Hopper. Peter Fonda, che era stato diretto da Hopper nel capolavoro dell’epoca hippy «Easy Rider»: «Dennis mi ha fatto conoscere la pop art e i film “perduti”. Abbiamo percorso le strade d’America e cambiato il modo con cui i film venivano prodotti a Hollywood. Sono stato benedetto dalla sua passione e dalla sua amicizia».
Gene Hackman, co-star in «Colpo Vincente»: «Come attore sono sempre colpito da chi è differente. Un iconoclasta, Dennis era un artista e porterò sempre nel cuore l’aver lavorato con lui. Ci mancherà».
Isabella Rossellini che aveva lavorato con lui in «Velluto blu»: «Quando per la prima volta ho incontrato Dennis, sul set di velluto blu, era appena uscito da una clinica per la disintossicazione. Avevo paura di lui, ma Dennis si è rivelato pieno di gentilezza, di compassione e di comprensione per gli altri. Aveva appena visitato l’inferno ed aveva fatto ritorno con il bagaglio di una grande saggezza. Non mi sarà facile realizzare ed accettare che non è più fra noi».
Diciotto anni insieme alla quinta moglie, Victoria Duffy, e poi un improvviso e acrimonioso divorzio, quando ormai si avvicinava il momento della morte.

Cosa stava succedendo dietro le mura di casa di Dennis Hopper? La loro battaglia riguardava la spartizione della fortuna in opere d’arte posseduta da Hopper e anche le lamentele di Victoria, prima della separazione, circa certe abitudini dell’attore, come quella di avere sempre a portata di mano marijuana per combattere il dolore e di nascondere in vari luoghi della casa pistole cariche, in caso di necessità, per una risoluzione veloce del suo dramma».

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