Uno springsteeniano folgorato dal blues

È uno springsteeniano di ferro, dal 2000 al 2004 è stato addirittura cantante della tribute-band del Boss chiamata Badlands, ma per esprimere le sue istanze sociali usa la ruvidità e soprattutto il calore del blues. Si chiama Daniele Tenca, suona la chitarra, l'armonica e canta, è stato l'unico italiano a partecipare al raduno International Blues Challenge di Memphis per nuovi talenti e domani sera suona con la sua band allo Spazio Teatro 89 di Milano per presentare il suo nuovo album Love Is the Only Law. Tenca è un bluesman a tutti gli effetti, lo è per espressività, ruvidità e carica emotiva, anche se viene dal rock e ama i Lynyrd Skynyrd tanto quanto i Counting Crows. «Ho sempre cercato di attualizzare il blues - dice Tenca - perché per me è un linguaggio di comunicazione sociale e deve viaggiare al passo con i tempi. Non sono un bluesman ma un utilizzatore del blues per raccontare tematiche sociali. Quindi più che a Robert Johnson mi sento più vicino a Jimi Hendrix, Ben Harper, Jack White, Seasick Steve. Ma il miglior esempio è Bob Dylan, che ha usato il blues in modo magistrale per esprimere i suoi concetti». Nel nuovo disco di Tenca c'è ospite speciale un vate del blues moderno come Guy Davis, che si esibisce in due brani e «mi ha dato molti consigli e insegnato molto con la sua vocalità molto ritmica».

Per sfogare la sua anima blues, Tenca ha già inciso (negli studi di Mauro Pagani) Blues For the Working' Class, dedicato alla crisi economica e il suo seguito Wake Up Nation, portandoli in tour persino negli Usa. Da tenere d'occhio.

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