Sputo, fuga e minacce. La notte da dimenticare nella favola The Kolors

Un guaio in diretta scatena il cantante Stash. Dietro il palco sfiorata la rissa con Mandelli

Sputo, fuga e minacce. La notte da dimenticare nella favola The Kolors

In ogni caso una bella mira. Com'è andata domenica sera agli Mtv Awards lo sapete ormai tutti: chiamati sul palco per cantare il brano Me minus you, i The Kolors hanno combinato il patatrac. Parco delle Cascine di Firenze, ventimila persone per uno degli appuntamenti pop storicamente più importanti della musica italiana. Diretta tv sui canali 133, 708 di Sky e 67 del digitale terrestre. Interesse esponenziale sui social (solo ieri sera 337mila tweet). La base del brano è partita in anticipo, la band di Stash è apparsa con qualche secondo di ritardo e non ha saputo gestire la situazione: esibizione quasi surreale, sputo di Stash mirato alla telecamera bordo palco (vedasi foto qui sopra) e sceneggiata melodrammatica con fuga senza ritirare la statuetta del premio Mtv History Award ampiamente concordata prima dello show. Il presentatore Francesco Mandelli in scena rimane senza parole ma le ritrova nel backstage quando dice a Stash (Paolo Ruffini era presente e ha postato un video, poi rimosso) un sacrosanto e colorito: " Ti sto dando un premio e tu te ne vai? Ma chi caz... credi di essere? Io sto lavorando".

A luci spente Mandelli poi spiegherà che "ho pensato che qualcuno deve dire a questi ragazzini che la professionalità è la prima cosa". E poi: "Mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente. Terribile. Uno di loro voleva menarmi. Quindi questa è la verità. Punto". Poco dopo l'esibizione Stash posta su Facebook il suo pensiero che si può sintetizzare così: "Lo sputo in telecamera non era per la gente che ci sostiene... Era per la gente che cerca di boicottarti senza alcun motivo". Ma poi lo sfogo sparisce e viene sostituito da un più diplomatico "a proposito di ciò che è successo questa sera (...) purtroppo avete conosciuto un lato di me di cui non sono fiero e del quale mi scuso". Comunque ieri pomeriggio è scattata la pace sia social network.

Poco cambia.

Una band che accetta le regole dello showbiz deve saper accettare gli inconvenienti tecnici e, anzi, farli diventare protagonisti della propria esibizione. Il pop è pieno di inconvenienti ben più gravi di un playback fuori sincrono e solo gli artisti rimasti nella storia li hanno saputi dominare senza perdersi d'animo.

Lo sputo, poi.

È un gesto punk (ai concerti di Sex Pistols, Ramones o The Damned i fotografi sotto palco rischiano sempre il bagno...) e i The Kolors sono tutto tranne che punk. Però è anche vero che, se fossero radiocomandati a bacchetta dai discografici di Rtl 102.5 come a qualcuno piace credere, avrebbero subìto senza fiatare il problema tecnico e anche i sospetti (diffusi) che i premi non siano stati assegnati con trasparenza. Avrebbero portato a termine l'ospitata e tanti saluti. Invece hanno ceduto all'istinto tradendo la professionalità e, soprattutto, i loro fan che, probabilmente, manco si sarebbero accorti del disguido. E, al di là delle polemiche che evaporano presto, il guaio dei The Kolors è proprio l'aver dato l'impressione di sentirsi al di sopra delle regole.

Un passo falso.

Nonostante si pensi che nel mondo musicale tutti funzioni alla perfezione, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Spesso volatile. Ma qualche volta grave e difficile da controllare. Amplificazione che si spegne all'improvviso. Luci che saltano. Mixer impazzito. Crolli. Maltempo. Boicottaggi.

Chi è rimasto nella storia della musica, ha saputo resistere. Altri hanno ceduto all'impulso più superficiale, danneggiando il proprio pubblico e dimenticandosi che per fare grande musica si deve diventare grandi professionisti.

Stash The Kolors Sputo (Il Giornale)

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