di Alessandro Gnocchi
È lo stupore degli intoccabili. Quelli abituati a essere lodati a prescindere. Quelli a cui tutto viene perdonato, perfino una disastrosa esibizione sul palco di Sanremo (vero Crozza?). Quelli che restano grandi comici anche se nei loro gustosi (mah!) numeri riassumono le battute circolate in settimana su Twitter. Quelli che affondano il coltello nelle piaghe del «neoliberismo selvaggio» ma non al punto da rinunciare a spremere il mercato fino all'ultimo centesimo. Quelli che sposano tutte le cause giuste, cioè seguono con scrupolo certosino l'agenda del politicamente corretto. Quelli che trattano molti italiani alla stregua di poveri idioti plagiati dalla televisione commerciale. Ecco, la faccia sbalordita di Fabio Fazio di fronte al primo affondo di Renato Brunetta, che chiede lumi sul contratto, ha fatto invecchiare di colpo questo mondo autoreferenziale, fondato sullo scambio di cortesie, in cui tutti sono convinti di dover rendere conto, al massimo, al proprio vicino di scrivania. Non sarà un caso che Fazio, per una volta, metta da parte il tradizionale aplomb e risponda (o meglio eviti di rispondere) colpo su colpo, rivendicando i suoi successi. Alla richiesta di trasparenza, Fabio replica di non poter confermare né smentire l'ammontare dei suoi compensi (circa 5 milioni e 400 mila euro) perché vincolato alla segretezza. La claque applaude, Brunetta insiste, il conduttore cambia argomento, non prima di aver aggiunto: la discussione sulle cifre non giova alla Rai. Ma è come se fosse crollata una diga, e infatti la polemica, lungi dal placarsi, dopo lo scontro diretto a Che tempo che fa, ha coinvolto anche il direttore generale Luigi Gubitosi e il direttore di Raitre Andrea Vianello. Entrambi vicini al «povero» Fazio. Dopo mesi di silenzio, si sono fatti sentire anche i membri del Cda in quota centrosinistra, Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo. In azienda saranno ricordati per aver fatto un solo intervento degno di nota: in difesa di Fazio e del suo «salario» segreto. E che dire di Maurizio Crozza? Saltata in extremis la trattativa milionaria con Raiuno, il comico è apparso visibilmente scocciato a Ballarò, ove ha dedicato ai casi suoi l'intervento settimanale, con battute (di dubbio gusto) sul rimborso degli scontrini. Crozza rosica nonostante una presenza fissa su Raitre, una trasmissione su La7 e una libertà editoriale giustamente assoluta.
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