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Stefania Nobile e Wanna Marchi: "In carcere volevano che ci suicidassimo"

Stefania Nobile e Wanna Marchi raccontano la loro esperienza in carcere e lanciano pesanti accuse

Stefania Nobile e Wanna Marchi: "In carcere volevano che ci suicidassimo"

Stefania Nobile e Wanna Marchi sono state per diverso tempo protagoniste della cronaca e, dopo svariati processi, condannate a 9 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere finalizzata alla truffa.

Le due, che negli anni Ottanta-Novanta erano considerate delle star del piccolo schermo per il loro modo, teatrale quanto colorito, di vendere alle persone da casa oggetti di qualunque genere finalizzati alla cura del proprio corpo, sono state smascherate da Striscia la notizia. Da lì, quindi, una serie di indagini e processi che le hanno portate a scontare una lunga condanna in carcere. Oggi, che sono nuovamente due donne libere, hanno scelto di abbandonare l’Italia per trasferirsi in Albania e, ospiti della trasmissione Seconda Vita su Real Time, hanno svelato retroscena inediti riguardanti il periodo trascorso dietro le sbarre.

Se ci davano la pena di morte, forse era meglio”: con queste parole, Stefania Nobile ha commentato la condanna a 9 anni e sei mesi inflitta a lei e la madre per i reati commessi. Il loro periodo in carcere, però, non è stato facile. “In carcere han provato in tutti i modi, in tutte le maniere a farci suicidare – ha spiegato Wanna Marchi, che ha resistito in attesa della scarcerazione - .Suicidatevi voi, pezzi di m...a”. Proprio la detenzione, però, ha causato dei seri problemi di salute ad entrambe e, in particolar modo, a Stefania Nobile. “Io oggi ho l’invalidità al 100%, non mi hanno permesso di fare le mie cure per 3 mesi – ha detto - .Questo non glielo perdono, non ho chiesto la pietà di nessuno, ho chiesto solo di essere curata”.

Abbiamo truffato, abbiamo accettato la pena. In carcere ci hanno accolto con i mitra e non ci hanno curato a dovere e abbiamo rischiato la vita – hanno continuato a raccontare le due ai microfoni di Gabriele Parpiglia - .La gente non comprava i nostri prodotti, ma comprava noi. Lo sciogli pancia nemmeno esisteva. È nato per caso in autostrada, una sera, di notte. Lo compravano tutti dall'Italia alla Spagna”.

Scontata la pena, le due hanno abbandonato l’Italia. “L’Albania ci ha ridato una nuova dignità – hanno detto - . L’Italia ci odia ma noi abbiamo pagato il nostro debito con la giustizia e non abbiamo paura di nessuno. Se il diavolo ci incontra, si sposta”.

La Marchi, inoltre, potrebbe tornare al suo vecchio mestiere di venditrice di cosmetici: “Sto creando altre creme e profumi da mettere sul mercato”.

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