Cultura e Spettacoli

Steven Seagal e Michele Placido nella black list ucraina con Al Bano

Non solo Carrisi e Cutugno: tra i 147 artisti "banditi" dall'Ucraina spuntano anche i nomi dell'attore cintura nera d'Aikido e del regista foggiano

Steven Seagal e Michele Placido nella black list ucraina con Al Bano

Steven Seagal e Michele Placido sono finiti nella black list degli individui considerati minaccia alla sicurezza nazionale dell’Ucraina. Non c’è solo Al Bano tra i 147 artisti “banditi” dal governo Groysman: l’attore americano e il regista foggiano sono stati inseriti nella lista nera stilata dal ministero della Cultura dietro richiesta del Consiglio di Sicurezza e Difesa nazionale. Le motivazioni sono note.

Seagal ha un feeling speciale con Vladimir Putin. La cintura nera d’Aikido ha ricevuto la cittadinanza russa e ha sempre espresso aperto sostegno alle politiche dello “zar” sovietico: il Cremlino gli ha addirittura affidato un ruolo diplomatico, come “rappresentante per le relazioni umanitarie tra Russia e Stati Uniti”.

Pure Placido paga le sue posizioni: già bandito nel 2018, l’attore e regista ha definito Putin “il numero uno in Europa per politica estera” e la Russia “un baluardo contro l’Islam”.

Steven Seagal e Michele Placido nella black list ucraina

Nella black list ucraina ci sono anche altri nomi eccellenti. Il divo francese Gérard Depardieu su tutti: il divieto di entrare in Ucraina per lui risale addirittura all’agosto del 2015, dopo aver ottenuto il passaporto russo e aver incoronato Putin come “l’artefice di una grande democrazia”.

Oltre ai già noti Al Bano e Toto Cutugno, il regista serbo Emir Kusturica è stato incluso tra gli “sgraditi” perché nel 2014 si espresse a favore dell’annessione della Crimea. Non sorprende neanche la presenza di Fred Durst: il cantante dei Limp Bizkit è sposato con la truccatrice Kseniya Beryazina, originaria della Crimea, ed è già stato bandito per cinque anni dal servizio di sicurezza nazionale ucraino.

Nel 2015, il musicista aveva infatti inviato una lettera al primo ministro della penisola del Mar Nero, Sergey Aksyonov, chiedendo un passaporto russo per poter produrre film e serie televisive nella Repubblica Autonoma, pronta a diventare – nelle intenzioni di Aksyonov – una “nuova Beverly Hills”.

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