#Sud. Una parola che richiama paesaggi di sole e mare, melodie mediterranee, balli frenetici, colonne di templi greci e castelli aragonesi a guardia della costa contro i pirati saraceni, sapori prelibati e vacanze all'insegna dell'allegria: un'iconografia vera ma stereotipata, alimentata dal «pensiero meridiano», che nel Sud individua il modello di uno stile di vita lento e alternativo al «produttivismo» occidentale e all'efficientismo liberista, che da questa rappresentazione fa discendere il fatale sottosviluppo. Cultura, turismo e agricoltura sono punti di forza del Meridione, ma l'enfasi con cui vengono affrontati questi elementi di valore ha giustificato la desertificazione industriale e l'azzeramento di interventi pubblici di ammodernamento infrastrutturale.
Negli ultimi 20 anni il Sud è sparito dall'agenda politica dei governi nazionali, ma in una società moderna non è possibile valorizzare la cultura e l'identità di un territorio senza un'economia vitale. Basta dunque con la retorica «Sud = turismo e cultura», che ad oggi ha prodotto devastazione urbanistica e sub-cultura da riserva indiana. Riponiamo, piuttosto, il Sud tra le priorità del Paese.Il Sud? Una priorità del Paese
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