Cultura e Spettacoli

Torna "Summertime". E il teen drama si fa più maturo

Il mix tra dramma sentimentale e coming of age, ambientato sulla riviera romagnola, torna con nuovi episodi migliori e in grado di generare empatia in un target anagrafico più ampio

Torna "Summertime". E il teen drama si fa più maturo

Con l’approssimarsi dell’estate riecco Summertime, la serie Netflix italiana che ha debuttato lo scorso anno durante il lockdown. La seconda stagione è una piacevole sorpresa: più solida, avvincente ed efficace rispetto alla prima (qui la recensione), punta meno sulla modalità vacanziera e più sui dubbi esistenziali dei vari personaggi.

Negli otto episodi diretti da Francesco Lagi e Marta Savina, la spensieratezza va scemando: per Summer e per i suoi amici è tempo di scelte, ovvero di responsabilità. Ci sono ancora le serate di festa, i lavori stagionali, le spiagge, ma l’accento è su quel che avverrà una volta finita la bella stagione, su quale piega dare al proprio futuro e su decisioni che coinvolgono non solo i giovani protagonisti ma anche i loro comprimari più maturi. Di fronte a persone di ogni età che mettono in discussione il proprio disegno di vita, il target di potenziali spettatori diventa più amplio di quello tipico da teen drama.

Siamo nell’estate successiva a quella della prima serie e la relazione tra Summer (Coco Rebecca Edogamhe) e Ale (Ludovico Tersigni, prossimo conduttore di “X-Factor”) non è sopravvissuta. Con lui in partenza per la penisola iberica per diventare il pilota di un grande team motociclistico, i due si erano promessi di tenere vivo l'amore nonostante la distanza. Durante l’inverno, però, non solo si sono lasciati (via skype) ma anche riaccompagnati: Summer ora sta con Edo (Giovanni Maini), mentre Ale con Lola (la new entry Amparo Piñero Guirao), collega di corse.

Ogni episodio inizia con un breve flashback che va a riempire l’ellissi temporale tra le due estati. Con carezzevole malinconia vengono mostrati esseri umani che non sanno quello che vogliono o che credono di saperlo per poi veder smascherati i propri auto-inganni. La madre di Summer (la “cantattrice” Thony), ad esempio, dopo anni trascorsi a realizzare i sogni degli altri, scongela la propria ambizione professionale, dando luogo a un piccolo terremoto in famiglia.

“Summertime 2” echeggia una serie di titoli, non solo il celebre “Tre metri sopra il cielo” di Federico Moccia da cui trae ispirazione ufficiale, e ha una spinta in più nell’ampia e riuscita divagazione nel mondo delle gare di moto. Le improvvisate tra i protagonisti legati da pene sentimentali non si contano: tutti fanno sorprese a tutti, il che rende l’intreccio ritmato ma talvolta ripetitivo. Tra cellulari, cibo delivery e aeroporti, nascono nuovi amori e si sfilacciano o ravvivano quelli che non riescono a dirsi conclusi. Le avventure sessuali sono considerate da taluni uno stile di vita e una strategia per stare lontano dall’amore, da talaltri l’arma per seppellire il passato, disinnamorandosi o almeno tentando di alleviare la sofferenza. Quanto ai ritorni di fiamma, sono numerosi e hanno talvolta le ore contate, del resto i tentennamenti sentimentali sono la regola nella serie.

Le musiche continuano a essere incisive e importanti. Come nella prima stagione si mischiano grandi classici (di Mina, Jimmy Fontana ecc.) a recentissime melodie indie-pop (di Margherita Vicario, Gio Evan, Fulminacci, Psicologi e molti altri).

Con semplicità e naturalezza, “Summertime 2” mette in scena una “fenomenologia dell’amore” senza dubbio annacquata ma mai stucchevole né troppo stereotipata, tanto che l’effetto binge watching è garantito così come, visto il clamoroso finale aperto, l’esistenza di una terza stagione.

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