Cultura e Spettacoli

Svolta sul caso Michele Bravi. Il cantante chiede di patteggiare

Nell'udienza del processo di omicidio stradale ai danni di Michele Bravi, il cantate fa sapere tramite il suo legale che chiede il patteggiamento per una pena di un anno e sei mesi

Svolta sul caso Michele Bravi. Il cantante chiede di patteggiare

Ci sono novità sul processo ai danni di Michele Bravi, il giovane artista italiano che è stato lanciato nel panorama musicale di oggi. Nel novembre del 2018 aveva tagliato la strada a una donna in moto a Milano, che poco dopo è morta in ospedale, e per questo è stato accusato di omicidio stradale. Scomparso dai radar in un rigoroso silenzio, facendo ammenda dei suoi errori, oggi 23 gennaio, si è svolta la prima udienza del processo. Pochi i colpi di scena, in una vicenda dal sapore dolceamaro e che sembra essere già scritta.

Michele Bravi , attraverso il suo legale Manuel Gabrielli, ha chiesto il patteggiamento di un anno e sei mesi di carcere. Nell’udienza che si è svolta al Tribunale di Milano quella mattina, nell’aula del gup Aurelio Barazzetta, la difesa ha chiesto di patteggiare, con il consenso del Pm Alessandra Cerreti. Bravi, tuttavia, non era presente all’udienza, preferendo di far parlare il suo avvocato. Invece c’erano i due fratelli della vittima che, nel processo ai danni del cantante di 24 anni, si sono costituiti parte civile, avendo accettato il risarcimento. Inoltre durante le prime fasi del procedimento, si legge dalle agenzie stampa, che in aula era presente anche l’Associazione familiari e vittime della strada. La richiesta però è ancora la vaglio del gup, che preferisce rinviare la decisione e fissare la decisione il prossimo 11 marzo, alle ore dieci sempre a Milano.

"Il mio cliente non sta bene. Anche Michele è vittima di questo procedimento penale perché è un reato che può capitare a chiunque. Spero che possiate comprendere il suo stato d’animo – afferma il legale di Michele Bravi -. Si è sempre comportato in modo corretto anche con le persone offese che non si sono costituite parti civili e sono state risarcite dall’assicurazione – continua -. Michele ha scritto una lettera alla famiglia della vittima, tre mesi dopo il fatto, per raccontare tutto il suo dolore e per mostrare vicinanza. Il patteggiamento? È una scelta personale. Michele vuole chiudere al più presto la vicenda".

Sulla questione però tuona l’associazione italiana familiari e vittime della strada. Il presidente Alberto Pallotti si scaglia contro Michele Bravi. "Il patteggiamento svilisce il contenuto del reato di omicidio stradale, che noi abbiamo contribuito a far approvare – afferma-. E’ molto grave che non ci abbia messo la faccia in questo processo". Il Pm Alessandra Perretti in merito al patteggiamento aggiunge che la pena è irrisoria perché "non si tratta di un omicidio stradale aggravato".

Non resta che attendere i risvolti.

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