T. Bone Walker, il maestro dei maestri

Di lui diceva B.B. King: «È stato il mio maestro e di tanti altri come me». Non c'è certificazione migliore per stabilire che il texano T. Bone Walker (1910-1975) è stato uno dei più importanti innovatori della chitarra elettrica (non soltanto blues) del secondo dopoguerra. Fu compagno di strada del mitico Charlie Christian (prima che quest'ultimo entrasse nell'orchestra di Benny Goodman) e da lui imparò anche i grandi segreti del jazz. Gli storici discutono ancora oggi su chi, tra Walker, Christian e Eddie Durham, fu il primo ad imbracciare una chitarra elettrica, ma T. Bone possedeva il segreto di procedere per «single notes» e di aver creato un virtuoso e spettacolare stile chitarristico definito «hemiola». Il suo primo mentore fu il chitarrista itinerante Blind Lemon Jefferson, di cui divenne un fedele discepolo (suonava persino il banjo) ma presto cominciò a frequentare le piccole orchestre californiane che inserivano il blues (vedi Roy Milton e Joe Liggins) nelle loro band swing e r'n'b. T. Bone era un istrione; fu il primo a suonare la chitarra tenendola dietro la schiena (cosa che poi costruirà il mito di Jimi Hendrix) e divenne celebre con classici come Call It Stormy Monday (anche detta Stormy Monday), uno dei brani più coverizzati di tutti i tempi e altri come Bobby Sox Blues, T.

Bone Jumps Again, I Want a Little Girl. Il suo periodo migliore - in una sterminata carriera - è quello del 1946 -47, contenuto nel doppio cd The Great Blues Vocals & Guitar, unito ad un disco di rare tracce incise nei primi anni Cinquanta.

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