Tutta l'adrenalina finisce in 911

Molto celebre in America, dal 9 giugno su Disney+ arrivano le stagione 3 e 4 di 911. Il papà di American Horror Story scrive una serie tv per gli amanti delle grandi emozioni

Tutta l'adrenalina finisce in 911

Nessuno avrebbe mai scommesso sul successo di 911. La serie action che è stata creata da Ryan Murphy, il re Mida della tv americana, ha macinato un consenso dopo l’altro tanto da diventare in pochissimo tempo un appuntamento fisso per il pubblico. Arrivata negli Usa nel gennaio del 2018 sulla rete di FOX - senza un vero progetto di serializzazione della storia -, lo show fin da subito ha attirato l’attenzione sia della stampa che del pubblico. Ad unanimità hanno premiato l’originalità della storia, tanto da convincere i vertici della rete a investire ancora sul progetto.

Ad oggi sono quattro le stagioni prodotte di 911. Una quinta è già in fase di produzione e arriverà in tv solo ad inizio del 2022. Un successo che è andato ben oltre le coste americane. La serie, infatti, dopo una prima trasmissione su Rai Due, ha traslocato su Sky dove sono stati trasmessi tutti gli episodi fino ad ora prodotti. E, dal 9 giugno, le prime quattro stagioni, sono disponibili nella loro interezza per gli abbonati a Disney+. Una ghiotta occasione per recuperare una serie tv degna di nota.

911: la trama. Emergenze nel cuore di Los Angeles

Il titolo è inequivocabile. 911 fa riferimento al numero di telefono per le emergenze che viene utilizzato negli Stati Uniti. Viene composto in caso di necessità, per richiedere un intervento da parte del personale medico, sanitario, di primo soccorso, della polizia o dei vigili del fuoco. Sono attimi concitati quelli che si susseguono dopo che il centralino del 911 ha risposto alla chiamata e alla richiesta di aiuto. Le vicende si svolgono nella città degli Angeli e seguono la vita professionale – e privata - del sergente Athena Grant (Angela Bassett), e dei vigili del fuoco Bobby, Bucky, Hen e Howie.

Ogni giorno c’è una missione da compiere. Ogni giorno una vita da salvare. Ogni giorno una lotta contro il tempo per evitare l’irreparabile. 911 si focalizza anche sui rapporti amicali e di amore dei singoli protagonisti, costretti a bilanciare il lavoro e la vita privata. La prima stagione ha una narrazione molto lineare, dalla seconda in poi le vicende si intrecciano a favore di una trama coesa e articolata. Le emergenze restano però il punto fermo. Di grande impatto è il triplo episodio che apre la seconda stagione, in cui la città di LA è sconvolta un terremoto; oppure come lo tsunami che distrugge il porto di Santa Monica ad inizio della stagione numero tre; e come quello che accade nella premiere della stagione 4 che si apre con la rottura di una diga in una città ancora sconvolta dal Covid.

Adrenalina pura. La formula segreta per un successo straordinario

Quella di 911 è una serie tv molto convenzionale, che gioca con le emozioni del pubblico, raccontando storie vere, schiette e sincere di uomini e donne pronti a tutto pur di salvare la vita dei più deboli. Una visione per nulla inedita, dato che in tv ci sono già medici, vigili del fuoco e poliziotti coraggiosi, eppure 911 riesce comunque a spingersi oltre e a mostrare qualcosa di nuovo nella serialità di genere.

Prende tutti i clichè dei crime e degli action drama e li miscela con parsimonia, condensando in un unico episodio l’adrenalina, la comicità e un pizzico di sano perbenismo che non guasta di certo l’appetito. Il risultato finale? 911 è una serie tv semplice ma onesta, conscia dei suoi limiti, che riesce a parlare al cuore del pubblico. Queste caratteristiche hanno reso tale il suo appeal.

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Ryan Murphy scrive una serie per il "popolo"

Dietro questo esperimento così riuscito c’è la penna di uno tra gli autori televisivi più bizzarri del nostro tempo. Ryan Murphy, conosciuto per essere uno sceneggiatore dalla penna forte e potente, con 911 porta in tv una serie adatta a un pubblico generalista, senza dimenticare di lanciare i suoi soliti messaggi di comunione e di inclusività. Murphy ha debuttato nel piccolo schermo ad inizio anni 2000 con Nip/Tuck, il drama perverso sulla chirurgia estetica, e ha continuato a scuotere il piccolo schermo con prodotti di stile e particolari, come American Horror Story e American Crime Story.

Con 911 torna a una serialità diversa, lascia la tv via cavo e a pagamento, e torna (dopo il musical di Glee) a rivolgersi alla pancia del popolo americano, in cerca di prodotti in serie ma senza fronzoli. La sua ultima creatura, che è stata realizzata anche il suo fidato team creativo, permette al regista di tornare a una narrazione più pulita, mettendo da parte la sua "poetica" più particolare, e facendo spazio a un qualcosa di fresco e di nuovo per un panorama televisivo che è sempre in continuo movimento.

Perché vedere 911

Le ragioni sono presto dette. È una serie che coinvolge, capace di tenere incollato lo spettatore allo schermo fino all’ultimo minuto. Non solo perché in ogni episodio c’è una missione quasi impossibile che i protagonisti si trovano ad affrontare, ma piace perché regala una visione inedita e per nulla edulcorata sul mondo delle forze dell’ordine e del personale sanitario. Ciliegina sulla torta è la cornice calda e pacata della città di Los Angeles.

E poi… c’è lo spin-off

Il successo di 911 ha permesso di realizzare anche una serie cugina. Lo spin-off dal titolo 911: Lone Star è ambientato in Texas, e va in onda in America su FOX dal gennaio del 2020.

Due le stagioni prodotte, una terza arriverà nel 2022. Al centro della vicenda c’è una nuova squadra di poliziotti e vigili del fuoco che salva vite nella città di Austin. Nel cast c’è Rob Lowe e Liv Tyler, figlia del frontman degli Aerosmith.

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