Cultura e Spettacoli

LE TAPPE

«Mi preoccupa più il formato, quattro ore, che il contenuto. Certo c'è molto sesso, ma credo che il “suo” pubblico non si possa scandalizzare, non mi fa paura questo aspetto»: Ginevra Elkann racconta come ha deciso, insieme al fratello Lapo, a Francesco Melzi e Lorenzo Mieli, gli altri soci della Good Films, di portare in Italia l'ultimo Lars von Trier, lo scandalo annunciato di Nymphomaniac. Con ogni probabilità uscirà in due parti, a distanza di tre settimane l'uno dall'altro, a marzo. Il film fino a qualche giorno fa non aveva una distribuzione italiana, ammantato dalla leggenda di essere un porno d'autore, con una versione persino più hard («a quella non ci siamo interessati, è lunga oltre cinque ore»), sollecitato da un appello sui social network e protagonista quasi di un'asta tra piccole società di distribuzione indipendente. «Von Trier è un grande autore, Le onde del destino e Melancholia sono capolavori che mi stanno nel cuore, questo “buco” distributivo è stato per noi della Good Films un'opportunità da non perdere. Abbiamo visto alcuni spezzoni, ci sembra un bellissimo film e il sesso non mi sembra più un gran tabù, pensando a La vita di Adele o Allo Sconosciuto del lago per citare due film recenti. E poi c'è un cast pazzesco», guidato da Charlotte Gainsbourg e Stellan Skarsgrd, che include Stacy Martin, Shia LaBeouf, Christian Slater, Jamie Bell, Uma Thurman, Willem Dafoe, Jean-Marc Barr e molti altri. Il cinema è la grande passione di Ginevra Elkann. Ha fondato la Caspian Films che ha prodotto Frontier Blues, un lungometraggio scritto e diretto da Babak Jalali, presentato a Locarno e ad altri film festival. Nel 2010 ha fondato Asmara Film Company, di cui è presidente e che ha prodotto White Shadow, il film d'esordio di Noaz Deshe, vincitore del Leone del futuro «Luigi De Laurentiis» alla 28/a Mostra del Cinema di Venezia».

Poi l'avventura della Good Films, una società di distribuzione che in appena tre anni si è già conquistata un posto di tutto rispetto.

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