Quando Tarantino chiama, le stelle rispondono. Due star del calibro di Leonardo DiCaprio, 43 anni, e Brad Pitt, 54, che finora non avevano lavorato insieme, si riuniranno sul set di Once Upon a Time in Hollywood. L'atteso progetto di Quentin Tarantino, ispirato alla mattanza che Charles Manson e la sua «famiglia» di killer fecero a Los Angeles il 9 agosto 1969, assassinando brutalmente Sharon Tate, attrice allora moglie di Roman Polanski, dal quale aspettava un figlio, e altre cinque persone sue ospiti, prende corpo. Lo conferma Sony Pictures, pronta a sganciare 100 milioni di dollari per il film - nonostante gli scandali legati al silenzio di Tarantino sulle molestie del suo storico produttore Harvey Weinstein -, in sala dal 9 agosto 2019, nel 50esimo anniversario di quei fatti efferati. Nel titolo, che tradotto suona C'era una volta a Hollywood, è evidente l'omaggio a Sergio Leone, idolo di Quentin. Il quale rimarca che il suo sarà un lavoro focalizzato sull'anno 1969, in piena controcultura Usa, quando nella «Città degli Angeli» gli hippies si mescolavano alle celebrità, tra Lsd e sesso libero. «La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, quando la Hollywood hippy è al massimo. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex-star d'una serie western televisiva e la sua controfigura Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi si aggirano inquieti in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha una vicina molto famosa... Sharon Tate», spiega il regista, che punta su Margot Robbie per il ruolo della signora Polanski.
Le premesse per incassare almeno 300 milioni di dollari globalmente ci sono: una storia «nera», divenuta simbolo dei lati oscuri del movimento hippy americano; due celebrità garantite al box-office e soprattutto lui, Quentin, regista di culto. Con il quale Pitt ha già lavorato in Bastardi senza gloria (321 milioni di dollari nel mondo). Mentre DiCaprio è stato diretto dal geniale autore in Django Unchained (425 milioni di dollari globali), che ha fruttato un Oscar a Tarantino (per la migliore sceneggiatura originale). DiCaprio, inoltre, nel 2016 ha vinto l'Oscar per The Revenant. Once Upon a Time in Hollywood gli offrirà il primo ruolo da protagonista, da allora.
«Ho lavorato alla sceneggiatura per cinque anni e ho sempre vissuto a Los Angeles: nel 1969 avevo soltanto sette anni. Mi eccita l'idea di raccontare questa storia di una LA e di una Hollywood che non esistono più», dice Tarantino, che girerà il suo primo film senza l'imprimatur di Weinstein.
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