Teledico

Forse, se la Rai avesse mandato in onda domenica il film tv dedicato a Nino Manfredi, avrebbe battuto il Morandi pediatra di Canale 5. Invece, l'ha mandato lunedì contro il Grande Fratello. Risultato? Fazio ha pareggiato con il cantante e Manfredi-Germano ha battuto il reality. Alla fine, dunque, almeno in questo avvio di stagione la strategia di palinsesto decisa dal direttore di Raiuno Andrea Fabiano si sta dimostrando azzeccata, a dispetto delle polemiche che si sono scatenate contro Fazio e delle critiche sulle scelte dei vertici della tv di Stato. E a dispetto dei politici che continuano a lanciarsi in affermazioni che dimostrano quanto poco conoscano la tv. Dunque, In arte Nino ha registrato un netto di 5.595.000 spettatori, share 23,40 per cento. Il Grande Fratello Vip 2 invece un netto di 4.124.000 spettatori, share 22,16 per cento. Che resta sempre un altissimo risultato, soprattutto se si confrontano le sciocchezze e le volgarità che si vedono dentro la casa di Cinecittà (nonostante le scuse poco convinte arrivate lunedì da Ilary Blasi sulla doccia-bidet della sorella di Belen) con la raffinatezza della fiction dedicata al grande attore italiano.

Certo, come accade spesso alle monografie, si rischia di cadere nell'agiografia, però, grazie soprattutto alla recitazione del sempre ottimo Elio Germano, il film era alla fine fresco, gioioso, godibile. Come si conviene a una prima serata del primo canale, dove, oltre agli anziani, possono incappare sulla rete anche spettatori più giovani e avvezzi a uno stile ben diverso da quello cui ci ha abituati per anni.

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