Stefania Vitulli
Il futuro del Salone del Libro, dopo giorni di polemiche, arresti, incontri e dichiarazioni, è avvolto nella nebbia. Gli stessi addetti ai lavori fanno fatica a capire cosa stia succedendo. Figuriamoci i lettori. Proviamo a fare chiarezza.
LO STATO DELLE COSE Il CdA della Fondazione per il Libro, che gestisce il Salone, ieri si è dimesso in blocco. Il governatore Chiamparino però dice che si lavora per preparare l'edizione del trentennale, quella del 2017. Il neo sindaco Appendino conferma che il nuovo presidente (Giovanna Milella ha rimesso il mandato l'altra sera) sarà nominato entro fine mese. Però gli editori se ne vogliono andare da Torino da tempo. Roma (il MiBac e il Miur sono in Fondazione) dà un colpo al cerchio piemontese e uno alla botte della promozione nazionale della lettura, i finanziatori (Banca Intesa e Fiera Milano) sono perplessi, Fiera Milano aspetta solo il via libera per avviare la macchina che sostituirebbe il Lingotto con Rho-Pero. La società «GL Events», che gestiva il Lingotto, è sotto inchiesta per turbativa d'asta.
GLI EDITORI DOVE VOGLIONO ANDARE? Negli ultimi anni gli editori non potevano muovere un dito dentro il Salone. Ospiti in casa propria (con stand pagati profumatamente). Ospiti in Consiglio alla Fondazione (senza poter decidere nulla sulla gestione di spazi, modi e tempi). Ospiti in una città con scarsa ricettività e attrattive. A fine 2015 grido di allerta a sindaco, regione e Ministero. A febbraio 2016 il presidente dell'Aie Federico Motta ha lasciato la poltrona in CdA di Fondazione. Tre giorni fa ha annunciato il «piano B»: via da Torino, verso Milano e il resto d'Italia.
PIANO B: DETONATORE O VOLANO? Il «piano B» consisterebbe in due fasi: una società di gestione eventi, in partnership con Fiera Milano in primis, contenitore del futuro per la promozione AIE per libro e lettura. La seconda fase è l'attuazione di un piano pronto da mesi, per cui esisterebbero da tempo business plan, squadra con nomi e cognomi e fasi organizzative. Questo dicono le voci. Potrebbe essere vero. Oppure potrebbe essere stato tutto solo una provocazione per spingere Torino a dare più potere agli editori.
DUE SALONI? Fosse vero, due gli scenari possibili: il primo è che nel 2017 avremo due Saloni. Uno a Torino, di certo però non al Lingotto, visto che il padiglione 5 è stato già venduto (pare a Torino Esposizioni, al Valentino, dove il Salone ebbe sede già ai suoi esordi): quindi un evento di dimensione «locale», e gestito da Aie, visto che la proposta è scindere il «marchio Salone» dall'ente che attualmente lo gestisce, cioè la Fondazione per il Libro. E un Salone a Milano (seguendo il «piano» B di cui sotto) a Fiera Rho-Pero, dove da Torino si arriva in 40 minuti con l'alta velocità. Una sede per un torinese più raggiungibile del Lingotto. Il raddoppio vale la spesa, per Aie?
IL LIBRO TRASLOCA A MILANO Il secondo scenario possibile è che gli editori lascino Torino al suo destino e si affidino a Fiera Milano: fiera del libro a Milano in primavera 2017 per pubblico e operatori; secondo evento a Roma e terzo evento in Sud Italia, specifico per la promozione della lettura in città a rotazione. Con coinvolgimento di partnership internazionali su tavoli di discussione come il mercato dei diritti d'autore.
TORINO PER UN ANNO E POI? Se invece fosse tutto un gioco al rilancio, avrebbe ragione il ministro Franceschini (il MiBac è in Fondazione, però, ricordiamolo) che ieri ha incontrato Motta a Roma: le basi per un accordo AIE-Torino ci sono («Linea comune»). Si tratta di aspettare il documento della Fondazione per l'Aie. E a Fiera Milano rimarrebbe l'amaro in bocca.
ZONA CIECA Ultima ipotesi: che l'inchiesta su «GL Events» in corso sia solo la punta di un iceberg e che l'Aie scappi da Torino per evitare altre sorprese («Tutti in galera», aveva sentenziato il segretario della Fondazione Crt Lapucci dopo tre
mesi in Fondazione). A Chiamparino del Salone non è importato finché non hanno cercato di portarlo via. La Fondazione è senza Presidente né CdA. E ieri persino Ernesto Ferrero ha detto no alla Presidenza della Fondazione...