"Friends - The Reunion", risate e malinconia per lo speciale

A 17 anni dall’ultimo episodio gli attori della sitcom tornano in una reunion speciale, in cui passato e presente si interfacciano regalando nuove risate e scaldando il cuore dei tanti fan

"Friends - The Reunion", risate e malinconia per lo speciale

Dopo mesi di attesa arriva finalmente “Friends: the reunion”, la puntata speciale dell’iconica sitcom. Diciamo subito che è una piccola panacea i cui effetti balsamici per l'anima ripagheranno i fan dell’attesa quasi ventennale. Sono infatti trascorsi diciassette anni dall’ultimo episodio e, in contemporanea con gli Stati Uniti, l'evento sarà domani in prima tv assoluta su Sky e in streaming su NOW.

Non si tratta di un nuovo episodio nato come sequel della serie originale, ma di una vera e propria festa celebrativa della durata di circa cento minuti, che vede il ricongiungimento dei protagonisti di allora: Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt LeBlanc, David Schwimmer e Matthew Perry.

Nell'incipit assistiamo all’incontro degli attori sul leggendario set in cui furono girate tutte le 10 stagioni. A seguire va in onda uno show nella location protagonista dell’iconica sigla, con il divano posizionato di fronte alla fontana. Qui, innanzi a una platea, i nostri rispondono alle domande di James Corden, ma la situazione è intervallata sapientemente da un montaggio ritmato che assembla vecchi spezzoni, la nuova recita dei copioni di allora, l’incursione di ospiti d’eccezione, le opinioni dei fan, gli aneddoti del cast tecnico e così via. Difficile immaginare un’immersione più sorridente, variegata e scalda-cuore.

Ci sarà anche modo di giocare con Monica, Chandler, Ross, Rachel, Phoebe e Joey, guardandoli sfidarsi in un quiz su puntate che, a modo loro, cambiarono la storia negli anni Novanta (e non solo per il taglio di capelli alla Rachel). Rivedremo Chandler e Joey seduti come allora sulle loro amatissime poltrone reclinabili, scopriremo le quinte del set, come si svolsero le audizioni, come sono invecchiati alcuni personaggi secondari e molto altro.

Si prova struggimento constatando la poca reattività di Perry (reduce, pare, da abusi di alcol e droghe) o trovando LeBlanc appesantito o scoprendo qualcuno caduto nella trappola del botox, ma si allarga il petto: sono sempre loro e sono ancora cari a chi li ha avuti, appunto, come amici, non importa se con uno schermo in mezzo. Si ha la percezione palpabile di come questo gruppo di ex-ragazzi sia stato davvero una sorta di famiglia: ancora oggi si capiscono al volo, scoppiando a ridere fino alle lacrime. Hanno una complicità intatta, proprio come lo è la freschezza degli episodi che li ha visti protagonisti, o non si spiegherebbe come le nuove generazioni li adorino, dopo averli trovati su Netflix.

Testimonianze da tutto il mondo sono lì a raccontare l’effetto serotoninergico di “Friends”, che come tonificante dell’umore non ha avuto eguali da allora, se non tra i farmaci. Il segreto del suo incredibile successo forse sta davvero nell'essere stato un piccolo salvavita per chiunque ne avesse bisogno.

Del resto il potere curativo della risata tra amici non conosce latitudine e longitudine. Riuscire a estraniarsi dalla sofferenza, dimenticarla qualche minuto al giorno, ne relativizza la presa e mostra che esiste il margine di superarla. Ecco perché avremo sempre bisogno di "Friends".

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