Torna Paolo Conte: "Vi regalo la musica ma senza le parole"

"Da decenni sento nella musica leggera un gioco troppo pesante di percussioni"

Torna Paolo Conte: "Vi regalo la musica ma senza le parole"

Li teneva nel cassetto dagli anni '90... Alcuni li aveva usati per letture di Montale, altri per la traduzione teatrale di Corto Maltese... La maggior parte erano divertissement, ma terribilmente seri ed eleganti, musica da camera nata alla sua maniera con spruzzate di ogni genere e stile, con profumi dal Sudamerica a Bach.

È così che Paolo Conte ci stupisce per l'ennesima volta con Amazing Game, il disco interamente strumentale dove fa rivivere la sua sensibilità in una veste finora inedita. «L'ho inciso con la Decca - dice Conte fieramente - che è una casa discografica storica e che amo particolarmente, da vecchio collezionista di dischi». Sono 23 brani, alcuni molto brevi e dai titoli curiosi, un disco dai suoni sofisticati e «leggeri». «Da decenni sento nella musica leggera un gioco troppo pesante di percussioni.

Mi sono chiesto cosa potesse essere la musica suonata da un batterista sensibile e sono venuti fuori questi brani». Come sempre Conte, che si definisce «un Novecentista», valorizza il silenzio che è eloquentissimo, mantiene tutta la tensione di quello che è stato suonato due battute prima e di ciò che verrà suonato subito dopo». È una serie di brani scritti ma con tanta improvvisazione (soprattuttoF.F.F.F.

e Fuga nell'Amazzonia in Re minore) «ma attenzione non improvvisazione jazz, frequento il jazz da tanto tempo che so quando non c'è nella mia musica». Orgoglioso del suo nuovo cd, Conte assicura che riprenderà presto la sua attività di cantautore: in concerto niente brani dell'album. E poi ho ancora molti brani nel cassetto».

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