Cultura e Spettacoli

"Torno con Una parola di troppo"

Il conduttore da lunedì su Rai2: "Ma sogno la domenica"

"Torno con Una parola di troppo"

Per un personaggio come Giancarlo Magalli, che non ha peli sulla lingua, il titolo del suo nuovo game show Una parola di troppo (dal lunedì a giovedì alle 17.15 su Rai2) suona quanto meno ironico. Da tempo dichiarava di sognare la conduzione di un quiz ed eccolo al timone di un format che è già un successo in sedici paesi.

Con trent'anni di I fatti vostri alle spalle, alla corte di Michele Guardì, Magalli è uno dei personaggi più celebri della nostra tv, penna autorale di trasmissioni cult anni Ottanta (da Pronto, Raffaella? a Pronto, chi gioca?) e persino doppiatore e attore. Oltre che come voce narrante del docu-reality di Rai2 Il Collegio lo vedremo anche nei panni di un vescovo nella prossima stagione della fiction Don Matteo su Rai1.

Eccola alle prese con un quiz. Che ne pensa?

«È un tipo di tv per tutti, aggregante, pensata per nonni, padri, figli. È un gioco basato sulla nostra lingua. Serve conoscere bene l'italiano, che oggi è un po' bistrattato. Pensiamo a come viene usato sui social».

Come vive questa nuova conduzione?

«La considero una vacanza. Volevo alleggerire il carico psicologico accumulato in trent'anni di I Fatti Vostri, un programma che ha segnato positivamente la mia vita, ma tutt'altro che leggero. Ho realizzato in questi anni più di 5mila interviste, incontrato personaggi di spessore, ma era tempo di rilassarmi. Non è detto che non possa tornarci, magari in un programma analogo».

Dica la verità. Qualche rimpianto per aver lasciato I fatti Vostri?

«Non è stato un divorzio tempestoso, ma una separazione consensuale. Ovvio che qualche dispiacere c'è. Sono sinceramente contento dei buoni riscontri degli attuali conduttori, Salvo Sottile e Anna Falchi. Non mi auguravo certo che il programma dopo di me precipitasse. Ma ho la serenità di aver fatto la scelta giusta. Cominciavo a fare fatica».

Quale?

«Fatica fisica per la ripetitività degli orari e degli impegni, per la pesantezza delle storie che raccontavamo. Ti si accumulano nell'anima e a un certo punto hai bisogno di riposarti. E poi sono nemico della routine».

Un desiderio professionale che le è rimasto nel cassetto?

«Ho sperimentato di tutto. Ricordo con piacere le mie due Domenica In e Ciao Weekend su Raidue, entrambi andati bene. Questo mi ha fatto pensare che con il pubblico domenicale ci fosse una certa sintonia. Quando Mara Venier deciderà di fare altro, ci farò un pensiero. Tornare in onda alla domenica non mi dispiacerebbe».

Curiosità. Cosa pensa della polemica che ha recentemente coinvolto lei e Adriana Volpe, scaturita dal famoso post di Sonia Bruganelli?

«Mi ritengo una vittima di tutto questo e non mi diverte. Trovo ne parlino solo coloro che hanno interesse a cercare visibilità.

L'errore di fondo in quel caso è stato solo uno, non si può scherzare con chi non ha spirito».

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