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Chernobyl, verità e bugie sul disastro nucleare che ha cambiato il mondo

In onda su La7 l'ultimo episodio di Chernobyl, la serie tv che ricostruisce - tra realtà e finzione - il disastro nucleare che ha sconvolto il mondo

Chernobyl, verità e bugie sul disastro nucleare che ha cambiato il mondo

Il disastro alla centrale nucleare di Chernobyl è una pagina di storia contemporanea molto drammatica che ha lasciato un’impronta quasi indelebile nella nostra società.

Sono trascorsi ben 34 anni da quella notte del 26 aprile del 1986 quando, all’una e ventitre del mattino, è esploso il reattore numero 4 della centrale V.I. Lenin, situata in Ucraina a 3 chilometri dalla città di Prypjat (soprannominata la città dei fiori) e a 18 dalla zona di Chernobyl. Una nube di materiale radioattivo è fuoriuscita dal rettore compromesso e, come un manto oscuro, si è posata sulle aree intorno alla centrale, contaminando pesantemente la zona. Nonostante il coraggioso intervento dei vigili del fuoco, non è stato comunque possibile contenere il disastro. La nuvola si è sospinta fino in Europa Centrale, arrivando in Finlandia, Scandinavia, Francia, Germania e Italia, provocando un allarme generale che, di fatto, ha sconvolto il mondo intero.

Ancora oggi non sono chiare le cause di quanto accaduto dato che, nei momenti successivi al disastro, le autorità hanno cercato di minimizzare. Ad oggi si crede che l’esplosione sia avvenuta per gravi errori da parte del personale tecnico e per alcuni difetti funzionali al progetto del reattore e dell’impianto. E così, proprio per ricordare (e per non dimenticare) quanto è successo nell’aprile di 34 anni fa, è nata l’idea di raccontare sotto forma di una miniserie tv, in bilico tra fiction e documentario, il disastro che ha colpito la grande madre Russia.

Cronaca di una sconvolgente tragedia

Con il titolo di "Chernobyl", il 26 luglio del 2017 è nato ufficialmente il progetto che è stato realizzato da HBO e Sky, in una sinergia tra America e Inghilterra. Cinque episodi che sono stati trasmessi a maggio del 2019 negli Stati Uniti, per arrivare poi in Italia a giugno dello scorso anno su Sky Atlantic. Ora, è il canale di La7 che, in prima visione free, ha trasmesso gli episodi della miniserie tv, con un doppio appuntamento ogni giovedì sera. E oggi, 2 luglio 2020, viene trasmessa l’ultima puntata di questa "saga" tragica e dal triste epilogo.

Forte e potente come un pugno nello stomaco, Chernobyl non ha nessuna intenzione di edulcorare i dettagli della vicenda ormai noti. Anzi, con uno sguardo deciso e pungente, la miniserie racconta tutti i momenti più salienti, illustrando la storia da diversi punti di vista. C’è spazio per la gente comune e gli abitanti della cittadina di Prypjat, focolaio principale della contaminazione, ma trova spazio anche la classe politica dell’epoca e gli scienziati che, nonostante l’ostruzionismo, cercano di salvaguardare la popolazione. La serie ricostruisce molto fedelmente quando accaduto grazie alle testimonianza dei sopravvissuti, e con l’ausilio di ben due saggi critici che sono stati pubblicati sull’argomento. Come "Preghiera per Chernobyl", scritto dal Premio Nobel Sveltana Alexievich, e "Chernobyl: 01:23e40" di Andrew Leatherbarrow.

Tra fiction e realtà: quanto è accurata la serie tv?

E grazie a una vasta gamma di testimonianze e a una letteratura di genere che ha rivelato particolari sepolti dalla burocrazia e dal regime sovietico, la serie tv ha potuto mostrare una vicenda molto vicina alla realtà dei fatti. E dove la narrazione ha intrapreso svolte diverse, il creatore della miniserie in alcune interviste ha affermato che "le scelte distorte non hanno influito sulla storicità. Il pubblico doveva capire quando fosse apocalittico lo scenario che aveva di fronte". Sulla questione è stato pubblicato un articolo di Business Insider che ha rivelato cosa c’è di vero e di falso dietro la realizzazione della miniserie.

Ad esempio, è vero che furono uccisi diversi animali tra le campagne circostanti. Infatti 36 ore dopo l’esplosione, ai residenti fu chiesto di lasciare le loro abitazioni e a nessuno fu concesso di portare i propri animali domestici. Si riteneva che potessero essere veicoli per il diffondersi delle radiazioni. É falsa una scena del primo episodio, in cui si vede precipare un elicottero nelle vicinanze della centrale. Questo avvenimento non è mai accaduto. O meglio, l’evento si è verificato solo tre settimane dopo lo scoppio del rettore e non nei primi tragici minuti dall'espolsione.

Chernobyl-foto-serie tv

I personaggi della serie sono tutti realmente esistiti, come quello interpretato da Jared Harris (visto anche in Mad Men). Lui ha interpretato il vicedirettore dell’Istituto dell’Energia Atomica, l’unico che combatte con le unghie e con i denti per cercare di fermare la nube radioattiva. E ha registrato i suoi pensieri su una musicassetta, anche se sul contenuto gli sceneggiatori si sono presi molte libertà. Nel primo episodio, inoltre, gli scienziati ammettono che l’incendio del reattore ha provocato il doppio delle radiazioni lanciate dalla bomba di Hiroshima, ma in realtà l'affermazione è in parte un falso. Quello di Chernobyl e di Hiroshima sono due eventi catastrofici molto diversi ed è impossibile quantificare il danno reale. Si ritiene comunque che, nel caso di Chernobyl, il materiale radiottivo diffuso nell'atmosfera ha colpito solo un’area molto vasta e per un lungo periodo di tempo. La bomba lanciata nel '45, invece, ha avuto un raggio di azione molto più contenuto ma i danni sono stati comunque ingenti.

Infine I sovietici nella realtà tentarono di usare dei rudimentali robot per pulire il sito dai detriti, nella serie tv dei giovani volontari dell'esercito si sono immolati per la causa. Tutti finiranno per ammalrsi a causa delle radiazioni.

Un successo senza precedenti

Premiata con episodi che hanno sfiorato i 12 milioni di telespettatori, Chernobyl in America è stata la serie più vista in un canale via cavo dal 2001. Anche in Italia si è difesa bene, racimolando quasi un milione di telespettatori durante la prima trasmissione su Sky Atlantic. Senza contare il plauso da parte della critica, che ha premiato la produzione con il 96% di recensioni positive. Ha ottenuto ben 10 Emmy Awards, 2 Golden Globes, 1 Grammy e oltre 46 candidature. Senza considerare il fatto che il The Guardian ha inserito lo show tra le serie tv più belle del 2019.

E in Russia?

Trasmessa anche nel cuore del territorio sovietico, ancora pesantemente colpito dalla catastrofe, Chernobyl è stata accolta positivamente. Il ministro della cultura russo ha elogiato la regia e la sceneggiatura che ha "avuto grande rispetto della gente comune". È stata però bersagliata da alcuni media, affermando che l’operato delle forze dell’ordine sia stato più volte sminuito.

Chernobyl all’epoca dei social network

Non solo elogi, dunque, ma anche critiche. Nel corso del 2019 la serie ha portato ad un aumento del turismo nelle zone colpite dal disastro, in luoghi che ancora oggi sono interdetti perché radioattivi.

Non solo turisti e curiosi, ma più che altro le zone limitrofe all’esplosione sono state prese d’assalto da aspiranti influencer, che hanno usato le città colpite di Chernobyl e Pripyat come sfondo per i loro scatti.

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