Poi all'improvviso si blocca e sibila: «Per me è facile essere Madonna perché Madonna sono io». Punto. Gli occhi glaciali esaltati dal kajal, il viso eburneo, la risposta secca. Le dita sono foderate di anelli, le braccia nude e lisce. Ha appena finito il match televisivo con Fazio a Che tempo che fa - che andrà in onda domenica - e sta giocando quello globale per il trono del pop, lei a 56 anni, un disco nuovo extralarge perché in cinque formati diversi e la voglia disperata di confermarne il titolo, Rebel heart , cuore ribelle. Stavolta o la va o lei si spacca: dopo lo scintillìo di Hard candy del 2008, il disco Mdna del 2012 è andato così così e ora nel suo regno glamour e provocatorio ci sono tante principesse che non avranno venduto 300 milioni di dischi, e mai le venderanno, ma hanno clonato la «madonnitudine» e sono a due passi dal trono. Però Madonna è un brand e lei lo gestisce con determinazione feroce: staff implacabile, concentrazione, obiettivi colossali. Anche il disco, che ruota intorno alle autobiografiche Joan of Arc e Veni vidi vici (con il verso «Sono stata costante come una stella polare»), non ha mezze misure: cast di produttori come nessun altro può permettersi, da Kanye West a Diplo, abbondanza di doppi sensi ( Holy water ), equilibrio quasi chirurgico tra ricami dance, ritornelli da classifica pop e persino riferimenti alti come in Illuminati : «Un brano che riguarda persone che vogliono illuminare e ispirare la gente. Se pensate io sia tra di loro, beh è un complimento». Insomma Rebel heart è una sfida. La più delicata dopo tre decenni: rinnovarsi restando uguale. Nell'epoca del ricambio in tempo reale, è quasi impossibile. E deve fare i conti con la tagliola più affilata per una donna in cima al mondo: la cattiveria gratuita del pubblico che, appena può, bersaglia l'idolo solo per il gusto di farlo.
Dopotutto, Madonna, in Joan of Arc parla di sé ma sembra scritta apposta per questo tempo: «Essere distruttivi non richiede coraggio».
«Siamo tutti esseri umani e anche io, nonostante sia abituata alle critiche, qualche volta posso essere ferita dai commenti negativi».
I social netowrk sono una palestra perfetta per questo. Come fa a proteggere i suoi figli?
«Sono già sui social, ne fanno uso e Rocco (che ha 14 anni, ndr ) ha il suo account su Instagram. Loro stanno imparando a separare le mie due sfere, da una parte quella di mamma, che prega con loro prima di portarli a scuola al mattino. E dall'altra quella della mia professione».
Quest'anno li vedrà meno del solito. A fine agosto inizia il tour a Miami e sarà al PalaAlpitour di Torino il 21 novembre. Sorprese in vista?
«Ma perché non possiamo parlare solo del presente invece di pensare al futuro?» (sorride, ndr ).
Sorprendere in concerto è una sua specialità.
«Di certo non amo ripetermi e non lo farò neanche questa volta. Sto raccogliendo l'ispirazione, il mio cervello è come una spugna che assorbe tutto. Ad esempio, qui nello studio televisivo ho visto uno schermo che mi ha fatto venire un'idea».
Ha sempre mescolato glamour e riflessioni e ha sempre preso posizioni politiche e religiose spaccando l'opinione pubblica.
«Anche nel corso del mio ultimo giro di concerti in Europa ho respirato un'aria brutta, piena di antisemitismo e bigottismo. Ho sentito l'intolleranza crescere verso gli ebrei, i musulmani, i gay e un sessismo insopportabile».
Ha difeso le Pussy Riot e criticato Putin. Andrà a cantare in Russia?
«Non è previsto un mio concerto, ma non ho problemi a esibirmi da nessuna parte».
Ma il suo obiettivo qual è?
«Scrivere belle canzoni che si possano suonare con la chitarra adesso, tra qualche anno o qualche decennio. Il resto mi interessa molto meno».
Non per nulla per Rebel heart si è affidata a molti deejay.
«Sono artisti che si esibiscono anche di fronte a decine di migliaia di persone e hanno quindi il polso della situazione, capiscono quale sia il gusto della gente e come sta cambiando».
Madonna, oltre a Nicki Minaj e altri, nel disco c'è pure un ospite imprevedibile: Mike Tyson.
«Quando ho finito di scrivere il brano Iconic ho pensato di chiedere la partecipazione a un personaggio che avesse attraversato il fuoco e fosse sopravvissuto crescendo come essere umano. E mi è venuto in mente lui: lo ammiro e lo stimo molto».
Però, parlando del brano (nel quale dice «Non sono mai più caduto e, se lo facessi, mi rialzerei») lui ha detto di essersi ispirato a Benito Mussolini.
«Ho sentito. Ma non penso proprio si ispirasse alla visione politica di Mussolini o al suo ruolo nella storia. Il riferimento è stato solo al carisma e alla abilità oratoria di questo personaggio nel rapporto con le folle. Mi pare proprio difficile qualsiasi altra interpretazione».
A ogni disco tutti le chiedono qual è la sua canzone preferita.
«Dipende dallo stato d'animo.
Stavolta mi piacciono particolarmente Ghost Town , Bitch I'm Madonna , Holy Water e Illuminati . Ma tanto ogni volta cambio idea: è come chiedermi qual è il mio figlio preferito, la risposta definitiva semplicemente non c'è».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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