
Alla fine, grazie al concerto degli U2, anche il ministro dei beni Culturali Franceschini si è schierato apertamente contro il «secondary ticketing»: «È bene fare piena luce sulla rivendita online a prezzi notevolmente maggiorati dei biglietti per il concerto a Roma degli U2».
In sostanza è un altro sviluppo dopo il caso scoperchiato mesi fa dalle Iene che hanno reso di dominio pubblico un fenomeno in drammatica ascesa: il bagarinaggio online, ossia la rivendita pressoché immediata di biglietti a prezzi molto maggiorati. Un caso eclatante è stato quello dei Coldplay, esauriti in pochi minuti e poi rivenduti a prezzi folli. Stavolta è accaduto anche agli U2, che hanno annunciato un concerto all'Olimpico di Roma il 15 luglio (subito raddoppiato il giorno dopo). In circa mezz'ora, i biglietti sono andati esauriti sui canali ufficiali e sono ricomparsi sul mercato secondario a prezzi esagerati.
Una escalation che ha portato la Siae a indire ieri mattina una conferenza stampa per annunciare il ricorso alla magistratura: «Abbiamo deciso di agire immediatamente - ha spiegato il direttore generale Gaetano Blandini - con l'adesione di Federconsumatori per intraprendere insieme tutte le azioni legali e mediatiche a tutela dei diritti dei consumatori». In poche parole si è tuttora in presenza di una «vacatio legis» che non consente di identificare - penalmente e sotto il profilo sanzionatorio - questo tipo di illecito che sembra destinato a minare la salute del settore più vitale e redditizio della musica popolare, ossia quello dei concerti. Come sottolinea Franceschini, su questo «fenomeno odioso», «il governo è intervenuto con l'ultima legge di bilancio introducendo multe significative, la rimozione dei contenuti dalla rete e l'oscuramento del sito da parte di Agcom. Pene severe che saranno in vigore con i decreti attuativi di questa norma, attualmente in fase di redazione, che renderanno operative le nuove sanzioni».
In attesa che si completi la «fase di redazione» (la burocrazia amministrativa ha tempi sempre più smisurati rispetto alla contingenza), è legittima la preoccupazione degli operatori di mercato (primi tra tutti La F&P di Ferdinando Salzano) che lamentano il danno non solo d'immagine che subisce l'intero comparto della musica dal vivo. Vasco Rossi, che è stato uno dei primi a finire in questo bailamme per interposto promoter, ha fatto una scelta molto vascorossiana cambiando le carte in tavola.
E proprio ieri sono stati annunciati i dettagli definitivi di prevendita dei biglietti per «Modena...
Modena Park», il megaconcerto del primo luglio al Parco Enzo Ferrari per celebrare i 40 anni di carriera di Vasco: a gestire la vendita sarà il circuito Vivaticket, piattaforma di di proprietà di Best Union, anzienda bolognese che opera anche a Parigi, Londra, Orlando, Dubai, Singapore, Pechino e Brisbane. Per concludere, i cosiddetti «furbetti del botteghino» iniziano a essere messi davvero all'angolo.
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