Non verrà intonata alcuna nota di Lucio Dalla durante i suoi funerali. Il monito dei vescovi di seguire la cerimonia funebre secondo i dettami della liturgia ecclesiastica sarà rispettata. Ma a sentire gli amici stretti del cantante non c’era neppure bisogno di chiederlo espressamente. «Nessuno ha mai pensato di far eseguire una sua canzone», ha commentato per esempio Benedetto Zacchiroli, amico di Dalla e consigliere comunale bolognese. Sarà invece letto dall’amico intimo e più stretto collaboratore, Marco Alemanno, il testo della canzone Le rondini . I funerali si svolgeranno oggi nel primo pomeriggio, alle 14,30, nella basilica di San Petronio a Bologna. La chiesa è stata predisposta per ospitare 5.500 persone. La funzione sarà officiata dal vicario generale della curia Giovanni Silvagni, mentre l’omelia sarà pronunciata dal padre domenicano Bernardo Boschi, che è stato confessore di Dalla.Sono ammesse solo due telecamere fisse sulla bara e sull’altare che proietteranno le immagini sul maxi schermo allestito in piazza Maggiore per permettere a tutti quelli che non riusciranno a entrare in Chiesa di partecipare ugualmente. La salma sarà poi sepolta nel cimitero monumentale La Certosa a fianco della tomba dell’amatissima madre Iole Melotti, morta nel 1976.
Ieri, prima di dargli l’ultimo saluto, tantissima gente (si stimano 20mila persone) è andata a omaggiarlo alla camera ardente nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio. Tanti anche i volti noti: da Morandi ad Antonacci, Ron, Bersani, Montezemolo. Sopra il feretro erano appoggiati una sigaretta, un cornetto portafortuna e una rosa rossa. Il cornetto è un regalo inviato da un suo amico professore di Napoli. La sigaretta era un oggetto che Dalla aveva spesso fra le mani. Ai piedi del feretro la corona di fiori inviata da Julio Iglesias. Su piazza Maggiore, stipata di persone, sono riecheggiate le note delle dieci canzoni (da Tango a Notte a Cara) scelte dall’entourage più stretto.
Intanto ci si interroga su quale fine farà l’immenso patrimonio artistico e immobiliare del cantante. Non si è capito se Dalla abbia lasciato un testamento, probabilmente si saprà lunedì. Del resto, lui si riteneva un eterno bambino e dunque non riusciva neppure a parlare di queste cose. Non avendo eredi diretti, ora si dovrà stabilire a chi andrà il suo patrimonio. Pare ci siano soltanto alcuni cugini, ma le sue parentele restano misteriose perché lui non ne parlava mai, neppure con gli amici più fidati, l’attore Marco Alemanno, l’avvocato Eugenio D’Andrea e il manager Bruno Scocchia. Probabile che il cantante abbia comunque pensato in qualche modo ai suoi amici più cari. Certo è che stava studiando insieme al suo entourage la creazione di una fondazione da donare alla città di Bologna: un laboratorio di musica e arti per lanciare i giovani. Il patrimonio di Dalla, oltre che dei diritti dei suoi brani, è costituito dal palazzetto di Bologna dove abitava e dove custodiva quadri e sculture di grande valore. Poi ci sono le case alle isole Tremiti e altre proprietà in provincia di Catania e Foggia.
Per chi lo vuole omaggiare indirettamente, vari appuntamenti oggi in Tv: in particolare su SkyUno speciale in prima serata ripreso dal programma realizzato dallo stesso Dalla per la rete satellitare, mentre su Rai Movie (ore19,30) Altissima pressione, film dove il cantante ha esordito come attore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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