Cultura e Spettacoli

Verdone, un omaggio che pare poco ispirato

Guardando Si vive una volta sola, il pensiero va subito ad Amici Miei e a quella commedia all'italiana alla quale il nuovo (si fa per dire, visto che è al box da più di un anno) film di Carlo Verdone rende omaggio

Verdone, un omaggio che pare poco ispirato

Guardando Si vive una volta sola, il pensiero va subito ad Amici Miei e a quella commedia all'italiana alla quale il nuovo (si fa per dire, visto che è al box da più di un anno) film di Carlo Verdone rende omaggio. Che poi, a ben vedere, anche la sua genesi tormentata sembra uno «scherzo» diretto da Monicelli visto che lo scorso anno, dopo una quindicina di anteprime, è stato il primo lungometraggio bloccato dalla pandemia. Una beffa. Nei mesi successivi, ha resistito alle uscite sulle piattaforme che ha contraddistinto il 2020, in attesa della riaperture delle sale. In effetti, quando c'è stato il via libera del governo, il film è stato distribuito, a fine aprile, ma solo in tre cinema romani e, per altrettanti giorni, senza pubblicità e con polemiche annesse. Da oggi, dopo tanta attesa, è visibile su Amazon Prime Video, titolo di punta, del mese. La storia, non irresistibile, ruota intorno a un gruppo di medici. Verdone è il professor Umberto Gastaldi, a capo del team del quale fanno parte l'assistente Corrado Pezzella (Max Tortora), la strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta) e l'anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo). Quest'ultimo è il bersaglio preferito degli scherzi dei colleghi, alcuni bambineschi, altri cinici. Un giorno, però, i tre scoprono che l'amico Amedeo è malato grave, senza speranza di guarigione. Occorre dirglielo, perché lui non è a conoscenza della sua patologia. Decidono, a tale scopo, di organizzare un viaggio in Puglia dove trascorrere dei momenti con lui, raccontandogli, finalmente, la verità. La trasferta si rivelerà centro di situazioni surreali. E' un Verdone poco ispirato quello che dirige ed interpreta una commedia che si fa apprezzare, soprattutto, nella gustosa prima parte, quella con gli scherzi più crudeli fatti al personaggio di Papaleo. Con la trasferta in Puglia, però, la storia si trascina stancamente e in modo fiacco, fino a un epilogo ampiamente prevedibile. Forse, a mancare, è un equilibrio più convincente tra comicità (poca) e parte drammatica, con un Verdone che si mette troppo in disparte.

Stiamo parlando sempre di un film gradevole (Verdone raramente sbaglia), ma, vista la sua brillante recente filmografia, è un deciso passo indietro.

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