«In fondo, Cenerentola è una commedia, roba per me», la butta lì Carlo Verdone. Chi lavrebbe detto. Unistituzione vivente della comicità italiana, prestato alla regia di unopera lirica. Nientemeno che Cenerentola di Rossini, in arrivo su Raiuno il 3 e 4 giugno in prima serata, in rigorosa diretta e mondovisione, nella cornice del Palazzo Reale di Torino, della Palazzina di Caccia di Stupinigi e altre suggestive location sabaude. Dopo Tosca, Traviata e Rigoletto, sempre a produzione di Andrea Andermann, tocca alla fiaba più famosa del mondo (850 riscritture) finire nei palinsesti Rai. Nella Biblioteca Braidense nel cuore di Milano cerano tutti col Presidente Rai Paolo Garimberti, per dire che «la Rai ha bisogno del canone anche per fare prodotti di alta qualità come questo, levasione in Italia è al clamoroso 27,4%, in Germania è al 5%». Intanto, Verdone ci mette nome, faccia e talento per, «attirare il grande pubblico, che potrebbe seguire lopera incuriosito dalla mia partecipazione.
Resta detto che Rossini non ha bisogno di Verdone. La gente sa del mio amore per il rock, eppure sin da bambino avevo palco allopera con la mia famiglia. E classica e lirica mi attraggono sempre più. Staccare dal cinema per un po mi sta facendo bene».Verdone si dà alla lirica in «Cenerentola»
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