Cultura e Spettacoli

Il viaggio "on the road" prevedibile e simpatico

È il primo film prodotto da Eagle Pictures e sperava, probabilmente, in una sorte migliore

Il viaggio "on the road" prevedibile e simpatico

È il primo film prodotto da Eagle Pictures e sperava, probabilmente, in una sorte migliore. Doveva infatti debuttare nelle sale ma, a causa dell'emergenza per il Coronavirus, si è ritrovato, nel giorno di Pasqua, ad essere il titolo di punta, messo a disposizione, a noleggio, sulle principali piattaforme legali di streaming. Il passaggio forzato dalle sale dei cinema ai soggiorni di casa ha accomunato molti titoli, in queste settimane, un processo al quale guardare con particolare attenzione, anche nei tempi futuri, per capire come e quanto gli spettatori si abitueranno a questa forma di distribuzione. La storia è quella ormai classica nell'ultima generazione di film italiani: quattro amici si ritrovano, a distanza di molti anni, per compiere un viaggio all'estero ricco (si fa per dire) di colpi di scena. Jacopo è un sacerdote che lavora per il Vaticano; Ascanio è una guida alpina per manager, piuttosto maldestra; Enrico è un architetto, con aspirazioni politiche e imminente matrimonio da incubo; Pietro è un manager che cura un gruppo che fa cover dei Pooh. Quattro amici che hanno fatto, anni fa, l'Erasmus a Lisbona, e che ora si ritrovano a dover tornare in Portogallo perché Amalia, donna amata da tutti loro, è morta lasciando in dote un figlio, il cui padre è uno del quartetto. In attesa che il test del Dna individui chi sia il papà, i compagni si mettono in viaggio, in compagnia di una ragazza portoghese (Filipa Pinto), su un pullmino scassato, per incontrare il ragazzo. Pretesto per una serie di avventure più o meno divertenti, per esami di coscienza della propria vita e per ritrovare una Carol Alt sempre in splendida forma. L'alchimia, tra gli attori, non è immediata, ma si perfeziona strada facendo, anche se è Luca Bizzarri la vera sorpresa del film, mentre Kessisoglu, Memphis e Daniele Liotti fanno la loro parte, senza particolari picchi. Si sorride, di tanto in tanto, più della media, però, delle pellicole italiane, anche se le svolte narrative e, in particolare, «il colpo di scena finale», sono ampiamente prevedibili, togliendo una parte di interesse.

In ogni caso, un titolo perfetto da vedere in famiglia, in questi giorni di coabitazione forzata.

Commenti