Le Vibrazioni "concertone" con Elio, Pelù e Achille Lauro

Le Vibrazioni "concertone" con Elio, Pelù e Achille Lauro

Ma guardateli, i quattro delle Vibrazioni, come sono scatenati sul palco. L'altra sera il Forum di Milano sembrava Le Scimmie il locale di culto della musica sui Navigli dove Francesco Sarcina e gli altri suonavano all'inizio della loro storia. E, anche se praticamente non se ne è mai parlato, il concerto al Forum è stato il ventesimo compleanno di una delle ultime band di successo del pop rock. Più aggressivi dal vivo che su disco, hanno inanellato i loro successi sparpagliandoli (un po' troppo) tra i trenta brani in scaletta. Dal sanremese Così sbagliato, che sostanzialmente è stata la loro ripartenza nel 2017 dopo cinque anni di separazione, passando per Amore Zen, Angelica, Portami via fino a quel Dedicato a te, nei bis, che consentì il loro vero boom in classifica. In mezzo, tanto rock, con il bassista Marco Castellani scatenato al basso, il chitarrista Stefano Verderi sempre più sofisticato nelle scelte strumentali (e nei cambi chitarre, complimenti per il suono della sua Flying V) e Alessandro Deidda molto potente dietro ai tamburi secondo la tipica scuola hard rock anni Settanta e Ottanta.

Certo, qualche volta è mancata la sinergia con un pubblico inizialmente troppo composto. Ed è inspiegabile, visto che non capita tanto spesso di avere sul palco contemporaneamente una band che suona precisa (e senza basi) e una buona successione di pezzi strafamosi.

In ogni caso, il ventesimo compleanno delle Vibrazioni è stata anche una parata di ospiti scelti - come hanno spiegato i musicisti - «in linea con il nostro percorso». Prima i Ministri in Portami via. Poi Pierdavide Carone e i Dear Jack con Caramelle, Enrico Nigiotti (Ogni giorno) Samuel dei Subsonica («Ha scelto Se ne va»), Elio con il flauto in Ovunque andrò, uno scalpitante Piero Pelù (Aspettando e la sua Toro Loco) e infine forse l'apparizione più potente, quella con Achille Lauro e un Boss Doms a petto nudo.

La loro versione di Rolls Royce è stata sguaiata e potente il giusto, piena di chitarre e imprecisioni ma assolutamente viva come deve essere un brano del genere. Alla fine, a quasi ottomila del Forum, forse è mancato un po' di pathos ma senza dubbio non l'energia rock, la stessa che (essendo praticamente assente nel mainstream) continua a portare al gruppo pubblico giovane.

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