Prima visione

Per ridare smalto ad una serie giunta ormai al suo quarto episodio hanno cambiato alcuni dei principali protagonisti e il regista. Via Orlando Bloom, via Keira Knightley e spazio, dietro la macchina da presa, al «musicale» Rob Marshall (quello di Chicago e Nine) che ha sostituito Gore Verbinski. I disneyani Pirati dei Caraibi provano, dunque, a rifarsi il look per rinverdire il successo di una saga che, al box office, ha regalato ben più di una soddisfazione. Operazione comprensibile negli intenti ma non pienamente riuscita nei fatti.
Per la trama, hanno rispolverato un personaggio mitico come Barbanera, qui alla ricerca della miracolosa Fontana dell’Eterna Giovinezza. Sulla sua nave, la cui ciurma è composta da zombie, si ritrova anche il capitano Sparrow per colpa di Angelica (Penelope Cruz), la bella e battagliera figlia del pirata con la quale Jack aveva avuto una travagliata storia d’amore. Anche Barbossa, fingendosi al servizio inglese, sta facendo rotta verso l’acqua miracolosa ma, in realtà, il suo scopo è di vendicarsi di Barbanera che lo aveva reso invalido ad una gamba. Perché la fonte funzioni, poi, bisogna recuperare due antichi calici e, soprattutto, la lacrima di una sirena.
Per carità, ci si diverte e il pubblico, tutto sommato, esce soddisfatto dalla sala ma non tutto sembra girare per il verso giusto. Prima di tutto, la mano di Marshall non regala sequenze particolarmente eccitanti, fatta eccezione per la scena dell’assalto delle sirene in versione piranha che qualche brivido lo innesca (giustificando, un minimo, il rincaro del 3D). Poi, il film appare decisamente lungo per la storia che deve rappresentare; con un taglio di una ventina di minuti, lo si sarebbe digerito più facilmente. Infine, la presenza costante di Johnny Depp in scena, che a furia di dargli dell’istrionico finisce per gigioneggiare oltre misura con il solito campionario di inutili ed abbondanti mossette, neanche fosse Meg Ryan, è invasiva.

La vera sorpresa positiva è data da Penelope Cruz, decisamente più accattivante e credibile dell’acciuga Keira Knightley; dell’assenza di Bloom, invece, non se ne accorge nessuno.
Tanto è bastato, comunque, per spingere il film a sfiorare già il milione di euro nel suo primo giorno di proiezioni.

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