Cultura e Spettacoli

"Voglio imparare ad ascoltare per essere un uomo migliore"

L'attore, in lizza per il terzo Oscar (da non protagonista) è il conduttore Fred Rogers, icona buona della tv Usa

"Voglio imparare ad ascoltare per essere un uomo migliore"

da Londra

Sul palco dei Golden Globe, mentre riceveva il premio alla carriera Cecile B. DeMille, Tom Hanks non era riuscito a trattenere le lacrime nel ringraziare la sua famiglia, seduta in prima fila. «Un uomo è fortunato quando ha una famiglia come quella che ho qui davanti a me, una moglie che mi ha insegnato cosa sia l'amore, e cinque ragazzi che sono più coraggiosi, forti e saggi del loro vecchio», aveva detto incolpando il raffreddore per la voce a singhiozzo. Parole che, ancora una volta, hanno fatto trasparire l'umanità di uno degli attori più amati a Hollywood, capace di performance che hanno conquistato il cuore degli spettatori e il plauso della critica, la quale lo ha premiato nel tempo con una vera pioggia di statuette: due Oscar al miglior attore consecutivi nel 1994 per Philadelphia e nel 1995 per Forrest Gump, cinque Golden Globe, due Screen Actors Guild Award, cinque Emmy e un Orso d'argento al Festival di Berlino.

Oggi l'attore nato a Concord, California, è in lizza per un terzo Oscar grazie alla nomination come miglior non protagonista per la sua interpretazione di Fred Rogers (1928-2003), icona della televisione americana, autore e conduttore del famoso show per ragazzi Mister Rogers' Neighborhood. Il film di Marielle Heller, intitolato Un amico straordinario, al cinema dal 5 marzo, racconta il rapporto d'amicizia tra Rogers e un cinico giornalista incaricato dalla rivista Esquire di scrivere un articolo su di lui. Per il pubblico americano Fred Rogers è un vero eroe e non solo perché la suddetta rivista lo ha definito come tale, mettendolo in copertina nel 1998. Per molte generazioni ha rappresentato un amico sincero, l'unico adulto in grado di parlare ai bambini di emozioni come la rabbia, la tristezza, la paura. Senza tabù. Incontriamo Tom Hanks a Londra, per la presentazione del film. Si rivela un vero mattatore sempre pronto alla battuta. Quando parla di Fred Rogers, però, conosciuto attraverso le puntate dello show guardate in età adulta e i ricordi della moglie Joanne, l'attore si fa serio.

Questo film mette quasi a disagio lo spettatore coi suoi silenzi e le sue pause. Non siamo più abituati alla lentezza, alla riflessione e all'ascolto. Ci aiuta però a capire quanto sia necessario prendersi del tempo per le persone che abbiamo intorno. Guardandolo, fa venire voglia di diventare migliori. Che effetto ha fatto su di lei che ha interpretato questo personaggio, l'ha cambiata?

«Sì, ho una lunga lista di esempi di cose che non ho fatto nella mia vita e mi sono accorto solo adesso che se le avessi fatte sarei stato un attore, marito, amico, padre e professionista migliore. Fred Rogers ci insegna che il più bel regalo che possiamo fare a una persona a cui teniamo è la nostra attenzione incondizionata. Recitando questa parte mi sono resto conto che in buona parte della mia vita ci sono io che aspetto il momento in cui posso parlare! Per questo d'ora in poi voglio pensare seriamente a quello che mi viene detto. Non sono un grande ascoltatore e so che potrei migliorare. Se riuscirò a farcela, vorrà dire che sarò più vicino all'essere umano che vorrei diventare».

Fred Rogers ci insegna che...

«Non ho ancora finito! Vede, interrompo tutti! Scherzo, continui».

Nel film il suo personaggio spiega ai bambini che è normale essere tristi e nello stesso tempo aiuta il protagonista Lloyd Vogel (Matthew Rhys) a gestire la sua rabbia. Ce n'è molta sui social media. Cosa direbbe Fred a questo proposito, come si comporterebbe se fosse qui oggi?

«È una domanda interessante. Credo innanzitutto che userebbe i social media ma non commentando i post carichi di odio. Non credo che scriverebbe Smettete di essere così negativi o perché vi comportate in questo modo. Presenterebbe invece la miglior versione di se stesso, la gentilezza, che è l'opposto del cinismo imperante che soprattutto su internet è diventato il punto di partenza di ogni argomento. Dimostrerebbe buon senso, delicatezza. Questo farebbe».

E lei, come gestisce la sua rabbia? Nuota o suona il piano, come faceva il suo personaggio?

«Sono un po' più vecchio di lei e sa una cosa? Ho capito che ho sprecato molto tempo della mia vita a essere adirato. Quello che dice Mr Rogers è che essere arrabbiati è una scelta. Che puoi decidere di non esserlo. Sa come si fa a gestire la propria ira? Come ci ha insegnato lui, (canticchiando come nel film, ndr) Fa bene parlare, fa bene dire come ci si sente. Sfogatevi, parlate, condividete.

E starete meglio».

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