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Zero Dark Thirty, chi è la donna che catturò Osama Bin Laden

Zero Dark Thirty è il film di Kathryn Bigelow che racconta l'operazione militare che portò alla cattura e poi all'uccisione di Osama Bin Laden, l'uomo dietro l'attentato delle Torri Gemelle

Zero Dark Thirty, chi è la donna che catturò Osama Bin Laden

Zero Dark Thirty - che andrà in onda questa sera alle 23.27 su Iris - è la pellicola firmata dalla regista Kathryn Bigelow che racconta le operazioni fatte dai Navy Seal e dall'unità antiterrorismo della Marina degli Stati Uniti d'America per trovare e, in seguito, uccidere Osama Bin Laden.

Il titolo del film, Zero Dark Thirty, fa riferimento a un codice militare. Con questa espressione, infatti, si indica un orario preciso, mezzanotte e mezzo. Ed è proprio a quell'ora che, il 1 maggio 2011, partì l'operazione militare che avrebbe poi portato alla morte di Osama Bin Laden, terrorista a capo degli attacchi alle Torri Gemelle, l'11 settembre 2001.

Zero Dark Thirty, la trama

Quando le Torri Gemelle cadono a seguito dell'attacco terroristico del 2001, la giovane agente della CIA Maya Lambert (Jessica Chastain) è ancora all'inizio della sua carriera. Poi, nel 2003, quando è già impegnata a tempo pieno nella ricerca di Osama Bin Laden, la donna viene assegnata all'ambasciata di Islamadad, in Pakistan.

Qui lavora a stretto contatto con l'agente Dan (Jason Clarke) che, come lei, ha un solo obiettivo: trovare il nemico numero uno degli Stati Uniti d'America. Tuttavia, i metodi di Dan lasciano davvero basita Maya. L'uomo non si fa scrupoli a usare torture e violenza per cercare di ottenere ciò che vuole dai prigionieri. Maya cerca di ribellarsi alla violenza usata, alla tortura dell'acqua e alla privazione del sonno, convinta che siano metodi che non porteranno a nessun risultato.

E infatti sarà proprio il diverso modus operandi di Maya, così differente da quello del collega, a ribaltare la situazione e a portare, alla fine, alla scoperta di un'informazione davvero fondamentale per la caccia a Osama Bin Laden, il terrorista responsabile di una delle pagine più tragiche della storia degli Stati Uniti d'America.

La vera storia dell'agente che ha portato alla cattura e all'uccisione di Osama Bin Laden

Sebbene il personaggio della protagonista Maya Kambert sia fittizio e creato appositamente per Zero Dark Thirty, l'agente della Cia interpretata da Jessica Chastain è ispirata a Alfreda Frances Bikowsky. Tuttavia, a differenza di quanto avviene nel film di Kathryn Bigelow, la vera agente dei servizi segreti americani non era un personaggio così positivo come quello ritratto da Jessica Chastain.

Come riporta GQ Italia, la Bikowsky era un personaggio ambiguo, la cui carriera è stata costellata di errori e orrori che sono emersi pian piano nel corso del tempo. Ad esempio, la Bikowsky, riconosciuta con il nome di Agente A, non avrebbe dato comunicazione al Fbi di alcune informazioni ottenute su quelli che poi sarebbero diventati gli attentatori dell'11 settembre. Di fatto, questo suo errore avrebbe cooperato a rendere possibile la riuscita dell'attentato. Ma nonostante questa débacle, l'agente venne comunque scelta nella missione legata alla caccia di Osama Bin Laden.

Come riporta il sito Hotcorn.com, un rapporto del Senato americano del 2014 si riferiva all'agente della Cia con il titolo di Queen of torture, regina della tortura. Perciò se Maya Lambert in Zero Dark Thirty si oppone alle tecniche violente e non convenzionali di interrotorio, la Bikowsky accettava quasi senza battere ciglio che i prigionieri venissero torturati per ottenere informazioni utili alla guerra. Questo nonostante Barack Obama avesse dichiarato pubblicamente che gli Stati Uniti d'America non esercitavano torture sui prigionieri di guerra.

Robert O'Neill, il soldato che fu responsabile concretamente della morte di Osama Bin Laden scrisse, un'autobiografia, dal titolo The Operator. Secondo il sito dell'Internet Movie Data Base, tra le pagine di questo libro, O'Neill parla dell'agente Bikowsky come della "donna più coraggiosa che io abbia mai conosciuto."

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