La Spezia, alle primarie per il sindaco tre candidati «indipendenti» non iscritti

La Spezia, alle primarie per il sindaco tre candidati «indipendenti» non iscritti

RomaNulla è deciso, certo. Ma non c’è alcun dubbio che le acque in casa Pdl siano piuttosto agitate. E non solo dai congressi provinciali - ieri si è aperto quello di Palermo con Alfano in prima fila - e dalla querelle sui tesseramenti irregolari, ma soprattutto dalle prospettive future. Quelle che guardano al 2013, con il partito diviso tra chi vorrebbe «fondersi» in un contenitore più ampio che comprenda anche il Terzo polo e chi invece immagina con l’Udc una semplice alleanza così da tenere aperto il canale con la Lega. Ma le prospettive sono anche quelle della prossima primavera, perché è chiaro che la tornata amministrativa sarà un passaggio fondamentale per poi delineare lo scenario in cui il prossimo anno si andrà a votare per le politiche.
Ed è questa la ragione per cui il Cavaliere è tentato dall’idea di dare alle amministrative un «profilo civico». Un’ipotesi di cui sta parlando da tempo non solo con Alfano, ma anche con altri big di via dell’Umiltà. E che troverà certamente spazio se ieri il coordinamento provinciale del Pdl di La Spezia ha ufficializzato i suoi tre candidati alle primarie per la corsa a sindaco. Un notaio, un avvocato e un indipendente, tutti «espressione della società civile» e sostenuti da altrettante liste civiche. A La Spezia, insomma, il simbolo del Pdl non ci sarà visto che, spiega il consigliere regionale Luigi Morgillo, «abbiamo scelto di non presentare un nostro iscritto» per «paura che, come già accaduto a Milano e Napoli, i nostri elettori boccino proposte del partito».
Il punto, quindi, è capire quanto ampio sarà l’esperimento. E se alla città ligure ne seguiranno altre. Verona, per esempio. Visto che il leghista Tosi - che insiste nel voler presentare una sua lista personale per la corsa alla riconferma - è sempre più in rotta con Bossi. Se arrivasse davvero allo strappo con via Bellerio, il Pdl potrebbe comunque sostenerlo proprio sotto insegne civiche. E pure Palermo potrebbe essere un laboratorio in questo senso visto che a via dell’Umiltà c’è chi non esclude che il Pdl possa alla fine convergere sul candidato sindaco del Terzo Polo, Massimo Costa. Che a quel punto sarebbe appoggiato solo da liste civiche.
L'impressione, insomma, è che quello di La Spezia non sarà un caso isolato. Per diverse ragioni. Perché il Cavaliere - questo ripete in privato - è dell’idea che «in un momento in cui dilaga l’anti-politica» potrebbe essere una strada quella di affidarsi «anche alla società civile». D’altra parte, è in qualche modo quello che si è fatto su scala nazionale con il governo del tecnico Monti. Eppoi una soluzione di questo tipo eviterebbe confronti con il passato. Nonostante qualche cenno di ripresa - un sondaggio Emg per La7 dà il Pdl in risalita dello 0,7% con il centrodestra che riduce dal 10 all’8,2% il divario con il centrosinistra - il partito di Alfano non è, infatti, più in salute come quando nel 2008 arrivò al 37%.
In un momento così delicato per il quadro politico e per le prospettive future (discorso che vale per tutti i partiti) potrebbe dunque avere un senso valutare l’opportunità - caso per caso - di aprire alla società civile. Perché un risultato negativo potrebbe scuotere il Pdl e far saltare equilibri già tesi. E perché in una situazione simile è più face verificare possibili convergenze al centro visto che ancora ieri Calderoli continuava a ripetere che «l’alleanza Lega-Pdl è morta e sepolta».

Tutti argomenti che saranno affrontati domani sera nella cena organizzata da Berlusconi a Villa Gernetto con Alfano, i coordinatori, i presidenti di Regione e Provincia, i sindaci dei comuni più grandi e diversi dirigenti del Pdl.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica