Spiagge nascoste e mare color smeraldo a due passi dalla città

Spiagge nascoste  e mare color smeraldo a due passi dalla città

Se pensate di conoscere tutte le spiagge di Genova, cari lettori, vi sbagliate di grosso perché il Giornale ne ha scovate alcune davvero nascoste. Scalo Fontanino, Bordigotto e il Teschio vi dicono niente? Ci troviamo a levante, più precisamente nel golfo Paradiso e già il nome è tutto un programma. Partendo da Genova, in direzione Recco, si percorre l'Aurelia dove, chilometro dopo chilometro, gli accessi al mare si sprecano, ma l'importante è resistere fino a Pieve. Appena superato il bivio con Pieve alta, si può intravedere un cancello apparentemente chiuso. Una volta entrati si scende, eccome se si scende: prima la creuza, poi le scale, poi qualche scoglio ed eccoci arrivati nelle piscine naturali. Lo Scalo Fontanino è la meta per tutti quei temerari che non si spaventano di fronte al caldo e alle salite, insomma, è l'ideale per gli amanti delle scarpinate. Questo scorcio sul mare, originariamente, era un ingresso esclusivo per i possessori di piccole imbarcazioni, ma ormai, da anni, è stato aperto al pubblico. Giunti allo scalo lo scenario è meraviglioso: gli scogli chiudono il mare verso la riva ricreando due vere e proprie piscine salate, pulitissime e calde. Qui, i pochi bagnanti si godono le giornate di relax lontano dal rumore e dal caos dei due approdi vicini, Torre e Demola, meta esclusiva degli under 30.
Ma il Fontanino nasconde qualcosa. Girato l'angolo e superato un vecchio deposito il panorama cambia: l'acqua resta blu, ma i bagnanti si presentano come mamma li ha fatti. Ebbene lo scalo è anche meta dei naturisti, ma non c'è da preoccuparsi, perché gli amanti del deshabillé preferiscono restare appartati. Mamme non abbiate paura i vostri bambini non rischiano lo shock. L'insenatura, nudità a parte, merita a pieno titolo di far parte di questo Golfo, la verdissima macchia mediterranea che da Bogliasco si estende fino a Camogli, raccogliendo Sori, Recco, e nell'entroterra Uscio e Avegno. Risaliamo le scale e torniamo sull'Aurelia, questa volta la meta è Bordigotto. Appena prima di Molinetti una creuza scende tra le ville fino al mare, dove un piccolo promontorio, tutto di pietra, si protende verso l'acqua. Non si tratta di uno scalo, non ci sono barche e non ci sono amanti dell'abbronzatura no limits, solo bagnati e pescatori.
Chi è appassionato di pesca infatti non può lasciarsi sfuggire una giornata trascorsa al Bordigotto che regali ricchi bottini. Qui l'accesso al mare non è impervio al contrario, è facilmente raggiungibile, lo dimostra l'affluenza di molte famiglie. «Noi veniamo sempre, amiamo gli scogli, non è troppo lontano dal centro col motorino è un attimo»? Affermano Federica e Gianni una coppia con bambini abituè del posto, e aggiungono «e poi lui si diverte, porta con se la canna e insieme ai bimbi giocano per tutto il pomeriggio».
La giornata sta volgendo al termine e torniamo verso Genova, ma mancano ancora due tappe.
Si parlava di under 30 e noi siamo andati a vedere come se la spassano. Grande spiazzo prendisole, bar con tutto il necessario e doccia fredda, gli ingredienti ideali per divertirsi al mare in compagnia. Ci troviamo alla Torre, lo scalo più comodo e famoso di Pieve perché vicinissimo alla stazione ferroviaria e perché location di spettacoli teatrali, concerti e feste. Ma eccoci in dirittura d'arrivo, siamo rientrati a Genova, coi suoi stabilimenti, passeggiate e scogliere, ma anche la città regala dei luoghi incantati. Boccadasse e capo Santa Chiara sono alla portata di tutti, ma è tra questi due borghi che si scopre qualcosa. Qui infatti si allunga in mare un piccolo molo sorvegliato da una terrazza prendisole raggiungibile solo con la consueta arrampicata: eccoci al Teschio. Per arrivare, naturalmente, bisogna salire il vicolo che parte dalla spiaggetta per poi riscendere da una scalinata, si sa, la Liguria è l'ideale per gli sportivi. Sul nome ci sono diverse correnti di pensiero «Si chiama così per la forma di alcuni scogli - e ancora? Perché col tramonto il sole disegna l'ombra di un teschio» sostengono i ragazzi sul posto. Altri invece preferiscono chiamarlo Scampagnata, decisamente più veritiero.


La clientela di passaggio è davvero varia: giovani, giovanissimi e maturi, pescatori (di polpi principalmente) che si addentrano tra gli scogli e coppie di romanticoni, ognuno di loro trova un buon motivo per passare da qui. La giornata è finita, ormai è sera e ci si appresta a rincasare, ma domani è un altro giorno per scoprire le nostre spiagge.

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