Spiagge semideserte a Genova

Spiagge semideserte a Genova

A mettere i piedi in acqua, ieri, nonostante la giornata di caldo, non sono stati in molti. Da Punta Vagno a Boccadasse, da Quinto a Nervi, i bagnanti hanno rinunciato al tuffo in mare rispettando il divieto di balneazione del Comune. In spiaggia c’era la metà degli amanti della tintarella. Gli stabilimenti balneari erano quasi semideserti. Tutti stavano lontani dal bagnasciuga.
«Perché rinunciare a venire al mare – dice Claudia, una giovane studentessa di Castelletto – basta bagnarsi sotto le docce e non tuffarsi in acqua, stare lontani dalla riva del mare, a qualche metro. Io sono venuta anche domenica a Sturla, ma non mi sono sentita male. Qualche timore ce l’ho, ma è sufficiente stare lontani da quelle alghe».
L’odore acre che, vicino al depuratore di Sturla, sale da quella specie di schiuma, mista ad alga, è evidente. Così è anche a Bagnara, a Quinto, Nervi, ma anche ai san Nazaro, alla Foce, in corso Italia fino a Boccadasse. Si sente ovunque, appena ci si avvicina. E si vede quella melma biancastra che galleggia a pochi metri dalla spiaggia di ciotoli e ghiaia o dagli scogli. I cartelli con il divieto di balneazione e l’ordinanza firmata dal sindaco Beppe Pericu sono appesi davanti a tutti gli accessi al mare. Intorno, in un mezzogiorno estivo come tanti, di surreale c’è la poca gente e i tanti spazi dove parcheggiare le auto e le motociclette. Sulla caletta di Bagnara, a un paio di passi dal depuratore di Quinto, ci sarà una decina di persone. Tutto qui.
«Alcuni amici mi hanno raccomandato di non fare il bagno in mare – racconta Roberta, commessa in un negozio del centro – è vero, c’è un odore fastidioso, ma a me piace stare in spiaggia e abbronzarmi al sole. Non ho paura di rimanere intossicata, anche perché sto attenta. Per trovare refrigerio alla calura vado sotto la doccia e bevo molta acqua minerale».
Dal levante cittadino a quello della riviera. Il traffico, ieri pomeriggio, si è spostato verso Bogliasco, dove non c’è divieto di balneazione e gli altri comuni del Golfo Paradiso e del Tigullio. Molti hanno semplicemente evitato la zona dove domenica i bagnanti si sono sentiti male e sono stati ricoverati per intossicazione.
«Un quarto d’ora di motorino e facciamo il bagno – affermano Michele e Giovanni, che abitano a Marassi – siamo venuti nel primo tratto di mare dove possiamo fare un tuffo senza preoccupazioni. Di solito andiamo in corso Italia, ma oggi abbiamo deciso di cambiare anche perché i nostri genitori ci hanno raccomandato di evitare di bagnarci. Così stiamo tranquilli».
La situazione dovrebbe tornare normale nel giro di qualche giorno.

Tuttavia, il dipartimento salute della Regione ha invitato, ai fini di un completo monitoraggio, i medici di Medicina Generale e i Pediatri a «informare il dipartimento di Scienze della salute dell’università genovese di eventuali casi di pazienti che non hanno fatto ricorso a cure ospedaliere, ma che risultano interessati dagli effetti del fenomeno».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica